Continua a far discutere l'uccisione del 37enne di colore avvenuta nell'agosto del 2021 alla stazione di Morges.
LOSANNNA - Una commissione indipendente critica il Ministero pubblico vodese in merito al caso Nzoy, il 37enne zurighese di colore ucciso da un agente di polizia alla stazione di Morges nell'agosto del 2021. La vicenda aveva suscitato polemiche e portato a manifestazioni nel cantone, dove diverse organizzazioni avevano denunciato violenze da parte della polizia.
In conferenza stampa a Losanna la commissione - un organo interdisciplinare composto dalla società civile, con specialisti in legge, medicina legale e scienze sociali - ha presentato oggi i risultati preliminari della sua indagine, condotta in collaborazione con Border Forensics, un'agenzia di ricerca e investigazione con sede a Ginevra.
Ai media è stato mostrato un video di 8 minuti (uno stralcio era stato pubblicato anche da Tio.ch) che ricostruisce i tragici eventi di quel 30 agosto, quando un poliziotto aveva sparato tre colpi contro il 37enne che, secondo l'inchiesta della Procura, aveva minacciato gli agenti con un coltello. La vittima soffriva di problemi psichici ed era nota alla polizia del suo cantone.
Il filmato raccoglie meticolosamente e cronologicamente immagini, estratti video e audio per fornire «un nuovo modo di presentare le cose, con un documento che facilita l'analisi, la spiegazione e la comprensione delle prove», ha dichiarato l'avvocato della famiglia della vittima, Ludovic Tirelli.
«Omicidio colposo e omissione di soccorso»
Per la commissione, il procuratore generale aggiunto Laurent Maye deve perseguire sia l'omicidio colposo che l'omissione di soccorso. In un primo tempo la polizia aveva dichiarato di averlo soccorso immediatamente, è stato rilevato. Le forze dell'ordine hanno poi cambiato versione, spiegando che il primo atto di rianimazione era stato eseguito da un'infermiera presente sul posto, più di quattro minuti dopo l'ultimo sparo. In attesa dell'ambulanza.
Nzoy è stato lasciato a pancia in giù per sei minuti e mezzo senza che il poliziotto che gli ha sparato o gli altri tre coinvolti prestassero il primo soccorso il più rapidamente possibile. Il video mostra che gli agenti di hanno prima rimosso il coltello e ammanettato la vittima.
Secondo la commissione le misure di sicurezza sono state privilegiate rispetto alle quelle di salvataggio e rianimazione, senza che nessuno degli agenti abbia mostrato preoccupazione per lo stato di salute della vittima.
«Istruttoria ancora in corso»
Interpellato da Keystone-ATS, l'ufficio del Ministero pubblico vodese ha affermato che l'istruttoria «è ancora in corso e che finora non è stata presa alcuna decisione». Sono già stati interrogati agenti di polizia e diversi testimoni.
«Il 10 ottobre 2023, la Procura ha inviato un avviso di chiusura imminente alle parti del procedimento, dando loro un mese di tempo per inviare le loro deposizioni di prove», ha precisato Vincent Derouand, responsabile della comunicazione.
Secondo Tirelli, ciò è stato fatto. «Ieri, giovedì, abbiamo inviato questi risultati preliminari con il filmato e una perizia sulla questione dell'omissione di soccorso, oltre a varie osservazioni anche sulla questione dell'omicidio», ha detto.
L'avvocato della famiglia si è detto «molto fiducioso» che il caso sarà portato in tribunale. Se verrà archiviato, Tirelli presenterà ricorso alla Corte d'appello penale del Tribunale cantonale e, se necessario, intende rivolgersi al Tribunale federale.