Il Consiglio federale ha deciso oggi che i modelli di impiego sperimentati debbano essere proseguiti.
BERNA - I "civilisti" potranno continuare a partecipare a un progetto pilota destinato all'assistenza a domicilio. Dopo aver preso atto di un rapporto in merito e alla luce del previsto peggioramento della situazione sul fronte delle cure, il Consiglio federale ha deciso oggi che i modelli di impiego sperimentati debbano essere proseguiti.
Sempre più anziani o disabili vogliono vivere fra le quattro mura domestiche il più a lungo possibile, ma per poterlo fare devono ricorrere all'aiuto di terzi. In molti casi sono i loro famigliari ad assumersi questo compito, anche se spesso fanno fatica a conciliarlo con la vita familiare e lavorativa di tutti i giorni, indica una nota governativa odierna.
Su incarico del Consiglio federale, il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha pertanto lanciato il progetto pilota "Assistenza a domicilio", finalizzato a valutare in che modo il servizio civile possa contribuire ad alleviare questo problema. Gli impieghi si sono svolti dal 5 dicembre 2021 al 30 giugno 2023.
La valutazione esterna, effettuata dall'istituto di ricerca e consulenza "Interface", ha dimostrato che gli impieghi dei civilisti nell'ambito dell'assistenza a domicilio generano un notevole valore aggiunto per le persone assistite, per i loro famigliari e per gli istituti d'impiego.
Concretamente, i civilisti possono contribuire notevolmente a sgravare i congiunti nell'assistenza ai loro cari, ad esempio fornendo servizi di trasporto per le visite mediche, svolgendo lavori domestici o semplicemente facendo loro compagnia, e tutto ciò senza incidere sul mercato del lavoro.
Il Consiglio federale intende quindi proseguire con questi progetti pilota. Per poter continuare a impiegare civilisti nell'assistenza a domicilio sono tuttavia necessari diversi adeguamenti normativi, conclude la nota.