È invece stato chiesto un aumento dei prezzi alla produzione tra il 5 e il 10%
BERNA - L'Unione svizzera dei contadini (USC) e altri esponenti del settore hanno detto di "no" all'iniziativa popolare "Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (iniziativa biodiversità)" dato che per loro non sussiste la necessità di introdurre nuove regolamentazioni.
Inoltre, le richieste avanzate dalle organizzazioni ambientaliste «sono completamente sproporzionate», ha dichiarato oggi a Frienisberg (BE) il direttore dell'USC, Martin Rufer, cogliendo l'occasione per domandare un aumento dei prezzi alla produzione tra il 5 e il 10%.
«Prezzi più adeguati in grado di coprire i costi sono una base fondamentale, che porta al miglioramento di molti ambiti del settore, quali il benessere degli animali, la protezione del clima e la promozione della biodiversità», ha aggiunto.
«La richiesta dell'USC rispecchia la situazione economica sempre più difficile con la quale si trovano confrontate le aziende agricole svizzere. Oltre all'aumento dei costi di produzione, le famiglie contadine devono fare i conti anche con una costante perdita del reddito. Inoltre - aggiunge l'USC - la scarsa disponibilità dei pesticidi, impiegati per tutelare le colture, aumenta il rischio nella produzione».
«Questa precaria situazione finanziaria conduce ad una frustrazione e a una mancanza di motivazione nei confronti del clima, della biodiversità e nell'ambito del benessere degli animali» ha ribadito il presidente dell'USC e consigliere nazionale Markus Ritter (Centro/SG).
.