Per il ticinese «è necessario fare un passo per coinvolgere Mosca in un modo o nell'altro».
DAVOS - La Russia deve essere inglobata nei negoziati se si vuole porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto oggi a Davos (GR), dove si sta svolgendo una conferenza sul tema, il consigliere federale Ignazio Cassis. Per il ticinese «è necessario fare un passo per coinvolgere Mosca in un modo o nell'altro».
Senza la Russia non ci sarà pace, ha dichiarato Cassis davanti ai media. Il piano ucraino è una «base» per mettere un punto al conflitto, ha aggiunto.
Al momento non è chiaro come la Russia andrebbe coinvolta. Stando al ministro degli esteri comunque, la comunità internazionale deve portarsi avanti, anche se il dialogo tra le parti non può avere luogo perché la situazione militare attualmente lo impedisce.
«Ogni giorno che aspettiamo, decine di civili muoiono. Non abbiamo il diritto di aspettare», ha affermato Cassis, che copresiede la conferenza odierna. «Dobbiamo essere pronti per il momento in cui le condizioni permetteranno i colloqui di pace».
Il consigliere federale considera già un successo l'importante partecipazione all'evento di Davos, anche dei Paesi del sud del mondo. Inoltre, è emerso un «linguaggio comune» su alcuni punti del piano, che ne conta in totale dieci, proposto da Kiev, ha sottolineato il titolare del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
L'Ucraina auspica un vertice mondiale per la pace a un livello più alto. «Lo stiamo considerando», ha garantito Cassis, secondo cui nei prossimi giorni si terranno delle discussioni in merito con il presidente Volodymyr Zelensky.
Quello di oggi è il quarto incontro nell'ambito della formula di pace ucraina e si tiene fra i consiglieri per la sicurezza nazionale di un'ottantina di Stati. Non si tratta in ogni caso di veri e propri colloqui per raggiungere un cessate il fuoco definitivo, dato che i russi non sono presenti.