Guidare sotto effetto di alcol non è l'unico modo per vedersi togliere la licenza di guida.
ZURIGO - Guidare in stato di ebbrezza non è l'unico modo per perdere la patente. Lo hanno raccontato diversi testimoni a 20 Minuten.
È il caso di A.Ö., 38 anni. Un giorno la Polizia ha bussato alla porta per disturbo della quiete pubblica. Dopo un test alcolemico, le autorità hanno deciso di ritirargli la licenza, anche se al momento non si trovava alla guida, né tanto meno si sarebbe messo al volante nei momenti successivi.
In ospedale per un taglio alla mano: un test rivela la dipendenza alla droga - Una situazione analoga è accaduta a Stefan F., 32 enne, di Zurigo. Il ritiro è avvenuto una sera mentre tornava a casa, a piedi, dopo una serata con amici. «Sulla via di casa sono caduto e mi sono leggermente ferito alla mano. Sono stato fermato dalla Polizia che mi ha sottoposto all’alcol test. Dopodiché sono stato accompagnato in ospedale per curare la ferita alla mano e sono stato dimesso. Pensavo che tutto si fosse risolto così - ha detto a 20 Minuten - invece, qualche giorno dopo, ho ricevuto una lettera dall'Ufficio della circolazione stradale di Zurigo. Dovevano accertare se avessi o meno una dipendenza da alcol. Ho dovuto quindi sottopormi all'analisi del capello, per un costo di 1500 franchi, che non ha rilevato presenza di alcol, bensì ha evidenziato un elevato livello di acido carbossilico». Sostanzialmente - prosegue nel racconto - «indicava una dipendenza da droghe, motivo per cui mi è stata ritirata la patente: Ho dovuto prelevare un campione di urina ogni mese per 13 mesi prima di poter guidare di nuovo. In tutto, mi è costato circa 17.000 franchi»
«Dopo dieci anni, ho perso la speranza di poter guidare di nuovo» - Gilbert (48), del Vallese, racconta che «La Polizia mi ha fatto visita a casa dopo una chiamata dei miei vicini. In quel momento non mi sentivo bene mentalmente e dovevo prendere dei farmaci prescritti dal mio medico. Giorni dopo, ho ricevuto una lettera dall'Ufficio della circolazione in cui mi dicevano di sottopormi a una visita medica perché c'era il sospetto di una dipendenza. Questa visita mi sarebbe costata più di 1.500 franchi, una cifra che non posso permettermi in quanto beneficiario dell'assistenza sociale. Ho cercato di spiegare la situazione alle autorità. Ma dopo dieci anni ho perso la speranza di poter tornare a guidare. Penso che sia del tutto ingiusto».
«Mi sento criminalizzata» - Non è andata meglio a D.* (46) di Basilea che soffre di disturbo d'ansia. «Durante la valutazione dell'AI ho dovuto sottopormi a diversi accertamenti. L'AI ha poi informato la polizia che ero un pericolo per la circolazione a causa di un sospetto problema di alcol, depressione e disturbo d'ansia. Il mio avvocato ha quindi presentato un'obiezione, in quanto il disturbo d'ansia non era correlato alla circolazione stradale, la depressione non è un ostacolo alla guida e ho potuto dimostrare con le analisi del sangue che non bevo alcolici. Ciononostante, le autorità hanno confiscato la mia patente. Ho dovuto quindi sottopormi a un referto medico e successivamente a un esame psicologico, che ha certificato la mia completa idoneità alla guida». Ma non è finita qui, perché la Polizia «gli ha ordinato di fare una prova di guida con un esperto e il medico. Quindi ora sto anche prendendo lezioni di guida per prepararmi. Devo pagare tutto da solo e l'onere finanziario è enorme. Mi sento criminalizzata e lasciata sola. In 23 anni non ho mai guidato sotto l'effetto dell'alcol, non ho mai avuto un incidente e nemmeno una multa».
Attacco di panico, via la patente - I disturbi dell'ansia, insomma, sembrano non piacere alle autorità. Florian Bösch (42), Turgovia spiega che nel suo caso gli è stata ritirata la patente «perché ho avuto un attacco di panico in treno».
«Stavo tornando a casa in treno e ho avuto un crollo mentale. Un altro passeggero del trasporto pubblico se n'è accorto e ha chiamato la polizia, che mi ha accompagnato in una clinica. Dopo la visita medica e di polizia, sono stato rilasciato. Un mese dopo, la mia patente di guida è stata revocata come misura precauzionale. Ho cercato di dimostrare con certificati medici e campioni di sangue e urina che non avevo problemi mentali. Ma non fu sufficiente. Avrei dovuto sottopormi a una valutazione di quarto livello e a un ulteriore ricorso. Il Tribunale amministrativo ha recentemente stabilito che non posso ancora mettermi al volante».