Molte società di trasporti pubblici svizzere lamentano una preoccupante carenza di personale. E c'è chi non esita a pescare oltreconfine.
LUCERNA - Un traffico stradale sempre più intenso, orari di lavoro stancanti, stress e passeggeri sempre più impertinenti. Tram e bus svizzeri lamentano una carenza di conducenti che inizia a preoccupare le autorità. Alcune città sono già corse al riparo assumendo personale straniero per coprire i vuoti di chi, stremato, decide di cambiare mestiere.
Stress e problemi di salute
Veniamo al nocciolo della questione. «I burnout tra gli autisti sono aumentati negli ultimi anni», ha spiegato Micha Amstad, del Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari (VPOD), ai colleghi del Blick. Ma è solo la punta dell'iceberg. «Ci troviamo confrontati anche a un incremento dei problemi alla schiena, mancanza di sonno e spossatezza».
Molte aziende svizzere stanno cercando di venire incontro a propri dipendenti per creare delle condizioni di lavoro più ottimali. È stata sdoganata per esempio la possibilità di ascoltare musica durante i viaggi. Eppure a causa della carenza di personale il carico di lavoro è esploso. Secondo Amstad alcuni turni possono arrivare fino a 13 ore di lavoro.
Come affrontare la carenza di personale
Per legge i conducenti possono guidare fino a 14 ore consecutive, «ma stiamo cercando di alleggerire il carico di lavoro dei nostri dipendenti», ha spiegato Sämi Deubelbeiss, responsabile delle comunicazioni dell'Associazione Lucerna Trasporti (VVL). «In parallelo all'aumento delle ore di lavoro registriamo anche un aumento, a livelli record, delle assenze per malattia». Un nesso tra i due aspetti che ha spinto la società a rivedere la disposizione del personale.
Dall'estate 2013 sono stati assunti 25 autisti di autobus tedeschi. L’obiettivo è riaprire una linea chiusa negli scorsi anni proprio a causa della mancanza di personale. Un’operazione che necessita, secondo le stime della stessa azienda, l’ingaggio di altri 25 conducenti.
Tram autonomi senza conducenti
I Trasporti Pubblici di Zurigo (VBZ) intendono invece far fronte a queste difficoltà con l’introduzione di veicoli autonomi senza autisti. «Questo progetto verrà configurato secondo le esigenze della città. Prevediamo che sarà operativo a partire dal 2026», ha spiegato la responsabile comunicazione dei Trasporti pubblici di Zurigo (VBZ).
Una situazione analoga si riscontra anche in altre città svizzere. Le soluzioni prese spaziano dall’ingaggio di personale straniero, alla pianificazione dell’orario di lavoro, fino all’utilizzo della tecnologia per sopperire alla carenza di personale. Ma per ora il problema persiste: mancano autisti.