Nella notte tra mercoledì e giovedì gli attivisti dello sciopero del clima imbrattano il ponte tra la Dynamo e Platzspitz
ZURIGO - Dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha condannato la Svizzera per la sua inazione in campo di politiche di protezione del clima, gli ambientalisti di Klimastreik Schweiz hanno voluto rimarcare la sentenza e spray alla mano hanno fatto comparire la scritta "Condannato" sul ponte tra la Dynamo e Platzspitz.
«L'intento è quello di attirare l'attenzione sul fatto che la Svizzera non si sta assumendo la responsabilità della crisi climatica - si legge in una nota - attraverso la sua grande piazza finanziaria, la Svizzera rappresenta simbolicamente lo sfruttamento delle persone e dell'ambiente, che avviene attraverso il finanziamento di progetti di combustibili fossili».
Gli attivisti criticano il fatto che grandi banche come UBS «possano investire in progetti distruttivi per il clima senza temere conseguenze. Grazie alle sue dimensioni, la piazza finanziaria svizzera ha un enorme potere globale. Per fermare la crisi climatica, è essenziale che le banche svizzere si ritirino da tutti i progetti sui combustibili fossili».
Gli attivisti sottolineano come «la decisione della CEDU è storica. Ora non dobbiamo mollare e dobbiamo continuare a lottare per una politica climatica radicale a tutti i livelli, soprattutto nei Comuni», sottolineano.
E annunciano il prossimo sciopero globale del clima che si terrà il 19 aprile.