La storia che ha portato al licenziamento di un maestro gay zurighese dopo un'interminabile lite con alcuni genitori e la direzione.
PFÄFFIKON (ZH) - Dopo settimane di muro contro muro con i genitori e un ennesimo incontro frustrante con la direzione, D.* entra nell'aula vuota della sua classe e si mette a piangere.
Qualche settimana dopo, accetterà la proposta della scuola di abbandonare l'incarico «per insanabili problemi di comunicazione con la direzione e con i genitori».
A raccontare la storia di D*. , omosessuale dichiarato e docente di scuola elementare nell'istituto Obermatt di Pfäffikon, è il TagesAnzeiger che alla vicenda - iniziata nel 2023 - dedica un lungo articolo.
Serio, appassionato e apprezzato tanto dalle famiglie quanto dai colleghi, per lui i problemi iniziano quando - di rientro dalle vacanze estive - deve iniziare ad approcciare le lezioni di avvicinamento all'educazione sessuale e affettiva (secondo il piano di studi cantonale 21, o Lehrplan 21) con la sua quinta elementare.
Il materiale è quello che ha sempre usato, redatto a quattro mani con la sua collega di sesta elementare e tratta le basi dell'affettività: amicizia, amore e sessualità. Quattro lezioni a settimana, in un ambiente protetto nei quali i bambini possono porre le loro domande e chiarire i loro dubbi. Insomma, niente fuori dall'ordinario o di problematico.
Non la pensano così, però, un gruppo di famiglie di fede cristiana particolarmente conservatrici alle quali la cosa proprio non va giù. Un incontro per fare chiarezza tra il docente e le tre madri in questione non porta a risultati sperati. Anzi, queste ultime si lamenteranno - e litigheranno - con la direzione allargando il gruppo degli oppositori includendo anche altre 3 famiglie di fede musulmana.
Il lavoro dell'uomo viene così scrutinato, i genitori riportano voci raccolte dai bambini che parlano di «compiti per masturbarsi a casa» e in generale un atteggiamento troppo «permissivo e aperto» riguardo all'argomento. Il docente, dal canto suo, nega. Inizia ad apparire chiaro che, a essere problematica, è anche il suo orientamento sessuale. Anche alcuni colleghi, e genitori, iniziano a pensarlo.
La direzione, che lo incontrerà dopo le vacanze di Natale, confermerà che «alcuni genitori la considerano una minaccia alla loro visione del mondo». Da qui la proposta di abbandonare l'insegnamento frontale e occuparsi dell'amministrazione, «almeno fino alle prossime vacanze».
Dopo le lacrime D.* decide che, ormai, non c'è più niente da fare: prende congedo per malattia il 31 gennaio, nel frattempo l'Associazione degli insegnanti di Zurigo (ZLV) gli fornisce un legale che possa fare da mediatore. Ormai, però, la situazione è compromessa e a nulla serve una lettera aperta alla direzione a suo sostegno, inviata il 5 febbraio 2024 e firmata da gran parte del personale dell'istituto.
La mail di rescissione del rapporto lavorativo arriverà il 12 febbraio. L'avvocato dell'ormai ex-docente, risponderà per le rime citando diversi illeciti: Danno alla reputazione, violazione del Diritto del personale e del Diritto di essere sentiti.
La lettera inviata dalla direzione ai genitori, datata 29 febbraio ha invece il tono delle scuse: «Comunichiamo con rammarico questa decisione che ci porta a perdere un insegnante molto capace e impegnato», riporta lo scritto, «ci scusiamo con lui se, a volte, ci siamo espressi in maniera fuorviante».
*nome noto alla redazione