Le infusioni vitaminiche sono sulla cresta dell'onda: «Rimedio per una società che vive di performance». Ma i medici sono critici.
ZURIGO - Infusioni in vena di vitamine, è questa l'ultima tendenza del wellness che sta spopolando in Svizzera interna ed è una realtà anche in Ticino. Fra i medici, però, regna lo scetticismo.
Ne parla 20 Minuten che, per l'occasione, ha voluto intervistare la specialista Melanie Mazzara che offre i suoi servigi a una vasta gamma di clienti: dal manager stressato passando per l'atleta d'élite, ma anche mamme stressate e studenti sfibrati.
C'è il “mix performance”, che aumenta le prestazioni e la rigenerazione, che costa 250 franchi. Poi c'è “forever young”, pensata per rivitalizzare la pelle, i capelli e le unghie (350 franchi). Per chi ha alzato un po' il gomito, invece, ecco “l'infusione idratante” che promette di risolvere tutti i sintomi nefasti di una sbronza in 30 minuti, e 180 franchi.
Mazzara, che lavora sotto la supervisione di un medico, si attiva su chiamata e a qualsiasi ora: «È capitato che mi abbiano svegliata alle tre del mattino perché un cliente aveva bisogno di una cura disintossicante d'urgenza», lei dà la sua disponibilità totale ma la fattura si gonfia di conseguenza: «per questi incarichi a brevissimo preavviso e nel fine settimana io di solito chiedo 900 franchi per persona».
Il prezzo non è affatto un ostacolo: «La domanda è elevata, soprattutto fra i manager, gli atleti oppure gli stranieri trasferitisi in Svizzera o i turisti». Per molti la flebo è ancora un sinonimo di malattia, ma all'estero non è così: «diciamo che le élite ne hanno sempre fatto uso, la mia idea è quella di rendere la pratica accessibile a tutti».
Mazzara conferma che sulle sue infusioni di vitamine le critiche da parte del mondo medico non mancano: «Quello che conta per me è solo il feedback dei miei clienti che sono entusiasti e continuano a tornare». Per lei è chiaro che non si tratta di una panacea: «Se ti senti stanca/o, facciamo un'anamnesi e analizziamo l'emocromo, poi decidiamo cosa fare».
Lei stessa, in ogni caso, chiarisce ai pazienti che non ci si può aspettare alcun miglioramento duraturo senza cambiamenti comportamentali e di stile di vita: «Ma nella società odierna, basata sulla performance, ci è costantemente richiesto di spingerci al limite», afferma Mazzara, «questo non vale solo per gli atleti o i manager, ma anche per le mamme e i papà che vogliono essere presenti per i propri figli dopo il lavoro».
E cosa dice un medico a riguardo? Secondo il medico e scrittore Etzel Gysling, non è raro che vitamine o altri integratori alimentari vengano pubblicizzati da un’ampia varietà di fornitori come rimedi “efficaci” per tutti i possibili sintomi: «Si può anche presumere che alle infusioni possa essere attribuito un valore di utilità più elevato rispetto agli agenti somministrati per via orale, perché hanno un effetto placebo più forte».
È sempre stato così, dice Etzel: «Le iniezioni e le infusioni impressionano i pazienti molto di più di altre somministrazioni». Per lui è chiaro che non esiste una base di prove sufficienti per nessuna delle tanto pubblicizzate “terapie”: «Si può solo sperare che le infusioni non siano dosate in modo tale da poter potenzialmente causare danni», conclude.