La camera del popolo invita così la Confederazione ad attivarsi per «far conoscere la propria posizione al Consiglio d'Europa».
BERNA - Non c'è alcun motivo per dar seguito alla recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (CEDU) contro la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale.
Dopo il Consiglio degli Stati, oggi anche il Nazionale ha adottato, con 111 voti a 72 e 10 astensioni, una dichiarazione non vincolante in tal senso che invita il Governo «ad attivarsi presso il Consiglio d'Europa per far conoscere la posizione della Confederazione».
La sentenza, lo ricordiamo, era arrivata lo scorso aprile in seguito un ricorso all'organo europeo da parte del gruppo Anziane per il Clima.
La decisione della Corte era stata molto criticata da parte da diversi esponenti della politica elvetica che l'avevano definita «eccessivamente partigiana». Era stata invece accolta favorevolmente dalle organizzazione ambientaliste.
Dopo la decisione, la Confederazione aveva confermato di «averne preso atto» anche se «con una certa sorpresa», aveva confermato la presidente Viola Amherd.
Nel recente sondaggio dei quotidiani del gruppo Tamedia, la maggioranza dei lettori interpellati, l'aveva condannata.