La conferma da parte delle FFS, in conferenza stampa. Nuovi dettagli riguardo all'incidente, e le misure pensate per evitare che ricapiti.
BERNA - Dopo poco più di un anno di lavori per riparare i danni del deragliamento ferroviario avvenuto ad agosto 2023, la galleria di base del San Gottardo dovrebbe riaprire il 2 settembre prossimo. A confermarlo, in conferenza stampa, le stesse FFS.
Nei lunghi mesi di lavoro 7 km di galleria sono stati completamente rifatti, così come la porta tagliafuoco distrutta dallo scontro con il convoglio: «È stato un lavoro vasto e complesso per più di un motivo, gli spazi sono angusti ed è necessaria una frequente turnazione del personale», ha spiegato il responsabile delle infrastrutture Peter Kummer.
Prima della riapertura dovranno essere effettuati, e superati, una lunga serie di test tecnici che confermino il funzionamento dell'infrastruttura così come degli attraversamenti di prova con dei treni commerciali vuoti. A dare l'ok definitivo per la riapertura sarà poi l'Ufficio Federale dei Trasporti (UFT).
Un (o più) treni all'ora verso il Ticino
A partire dalla rimessa in servizio completa, «le FFS potranno offrire per la prima volta alla propria clientela la cadenza semioraria nel traffico a lunga percorrenza che collega la Svizzera tedesca al Ticino. Inoltre, da questa data riprenderanno a circolare i treni diretti dalla Svizzera per Bologna e Genova, così come l’Eurocity Basilea–Lucerna–Milano e il collegamento trinazionale Francoforte–Zurigo–Milano con il treno Giruno», conferma Kummer.
Passando al tema della sicurezza: «Il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI) non ha ancora pubblicato il suo rapporto definitivo», spiega concludendo Kummer, «ma in base a un documento intermedio si è capito che la causa dell'incidente è stata la rottura del disco di un particolare tipo di ruota».
Queste, conferma invece il responsabile della progettazione della rete Beat Deuber «non vengono utilizzate sui convogli FFS, è vero però che attraverso il San Gottardo circolano treni che arrivano da tutta Europa. È quindi fondamentale che a livello europeo ci si muova per ispezionare, identificare e riparare possibili convogli a rischio. Questo perché, malgrado la nostra sia la rete più sicura e controllata d'Europa, non esistono dispositivi in grado di identificare con precisione se un treno con questo tipo di difetto stia transitando sui nostri binari».
Per tentare di limitare i danni, l'idea è quella di installare degli appositi sistemi di rilevazione all'altezza dei cambi di binario a ridosso della galleria: «Si tratta di una modifica complessa che rischia di richiedere tempo, non è una cosa che possiamo fare immediatamente», ha spiegato Deuber, «una cosa che però possiamo fare subito è quella di far rallentare i treni, fino a raggiungere la velocità di 160 km/h, prima dell'entrata in galleria. In questo caso, dovesse ripresentarsi una criticità, ci sarà il tempo necessario per intervenire».
Questa precauzione, ribadiscono le FFS, non avrà ripercussioni sul tempo di percorrenza e/o sugli orari. I treni, infatti, riprenderanno la velocità di 200-230 km orari appena rientrati nella montagna.
Danni in gran parte coperti dall’assicurazione
Stando alle stime delle Ferrovie, lo schianto dello scorso agosto ha causato costi complessivi - fra danni effettivi e mancati introiti - nell'ordine dei 150 milioni di franchi. «Di questi, circa 140 milioni sono coperti dall’assicurazione», confermano le FFS. In passato diverse erano state le speculazioni dei media sull'entità della fattura del sinistro, fra questi anche il TagesAnzeiger che aveva stimato (non sbagliando di molto) un danno di circa 100 milioni.
Parlando, invece, dell'emergenza in Mesolcina, Kummer ha risposto all'appello del capo del DATEC, Albert Rösti, confermando gli 11'000 posti a sedere in più sui treni che transitano lungo l'asse nord-sud, da venerdì alla domenica: «Al momento disponiamo delle capacità sufficienti per garantire il transito dei viaggiatori, se così non dovesse essere siamo pronti ad attivare treni supplementari». L'invito - in ogni caso - è quello «di controllare sui portali web la disponibilità sul web, e prenotare i propri posti».