Martullo-Blocher attacca la proposta GISO che intende introdurre un'imposta di successione del 50% sui patrimoni sopra i 50 milioni.
«Solo per la mia quota nell'impresa dovrei pagare 2,2 miliardi di tassa di successione».
BERNA - Magdalena Martullo-Blocher scende in campo con forza contro l'iniziativa popolare della Gioventù socialista (GISO) che intende introdurre una imposta di successione del 50% per i patrimoni superiori a 50 milioni di franchi, utilizzando i fondi raccolti per la politica climatica. Costringerebbe lei e la sua famiglia a lasciare la Svizzera, afferma la presidente della direzione di Ems-Chemie e consigliera nazionale (UDC/GR).
«Non abbiamo altra scelta che prendere la residenza all'estero in anticipo: perché solo per la mia quota nell'impresa dovrei pagare 2,2 miliardi di franchi di tassa di successione o dovrebbero farlo i miei eredi», argomenta in un'intervista all'agenzia Awp la 54enne che proprio oggi ha diffuso i dati semestrali della sua società. Una vendita immediata delle azioni di Ems-Chemie è a suo avviso «decisamente fuori discussione».
La figlia dell'uomo d'affari ed ex ministro di giustizia Christoph Blocher ha promesso che in quanto politica ora si batterà affinché «il Consiglio federale trovi subito delle soluzioni per evitare che gli imprenditori siano costretti a trasferirsi all'estero prima del voto». La miliardaria non si aspetta comunque che l'iniziativa - che ufficialmente si chiama "per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)" - venga accettata dal popolo, una volta che saranno note le conseguenze.
Il dibattito sul tema si è acceso questa settimana, dopo che il presidente del consiglio di amministrazione (Cda) di Stadler Rail Peter Spuhler in dichiarazione a un domenicale ha sostenuto che la proposta di modifica costituzionale di GISO lo costringerà a emigrare. La presidente della sezione giovanile del PS Mirjam Hostetmann aveva ribattuto con parole che hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco, usando l'espressione «steuerkriminelle Familienclans»: «È ora che i clan familiari di criminali fiscali, come quello di Spuhler rispettino le regole della legge», ha scritto su X la stessa domenica la 24enne studentessa di storia e germanistica.