L'allarme lanciato dai centri di consulenza. A pesare, secondo gli esperti, sono le imposte.
ZURIGO - Il passo per cadere nel baratro dei debiti e non saper più come uscire è più breve di quanto si pensi. Lo confermano i dati dei centri di consulenza che, preoccupati, lanciano l’allarme.
Mentre nel 2022 i servizi specializzati avevano preso a carico 5’216 famiglie, nel 2023 il numero è lievitato a 6’169. «La tendenza a chiedere aiuto ai centri di consulenza è aumentata», ha spiegato al Blick Pascal Pfister, direttore del Centro Consulenza debiti Svizzera. Uno dei motivi è senza dubbio l’inflazione, che malgrado i recenti rallentamenti, continua a flagellare le persone a basso reddito. Il problema: una volta indebitati è quasi impossibile uscirne. «Siamo molto preoccupati», ha aggiunto Pfister.
Una buona parte delle persone che si sono rivolte al servizio competente lamentano debiti compresi tra i 12mila e 70mila franchi. Un valore compatibile con quanto riscontrato negli anni precedenti. Quasi tre quarti delle persone colpite hanno debiti fiscali. Tre quinti hanno debiti con la cassa sanitaria. Sono diffusi anche i costi sanitari non pagati. I debiti delle carte di credito e di credito ammontano ciascuno a circa il 22%.
Per quanto riguarda i debiti a lungo termine lo Stato gioca un ruolo centrale. Quando una persona si indebita fino al punto di essere pignorata, può trattenere solo il denaro di cui ha bisogno. Ad esempio per l’affitto o l’assicurazione sanitaria, insomma il minimo per vivere. In questo conteggio non figurano però le imposte. Conseguenza: le persone sequestrate non possono pagare le tasse attuali e quindi contraggono inevitabilmente nuovi debiti con lo Stato.
La necessità di agire in tempo è stata riconosciuta anche dal Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati: i debitori non devono accumulare nuovi debiti a causa delle imposte. Il Parlamento ritiene che, in futuro, il calcolo del minimo vitale dei debitori secondo il diritto penale dovrebbe tener conto delle loro imposte. «Si tratterebbe di un passo importante per le persone indebitate», ritiene anche Pascal Pfister. Il Parlamento ha riconosciuto il problema, ma ora sono necessarie ulteriori azioni.
Al tempo stesso la consulenza sui debiti chiede una prevenzione più efficace. «Tutto ciò migliorerebbe nettamente la situazione dei debitori in Svizzera», ritiene Pascal Pfister. Dovremmo dare alle persone una seconda possibilità».