Inoltre, crescono le demolizioni degli immobili.
SAN GALLO - Brutte notizie per chi cerca un appartamento in affitto: nonostante il nuovo calo dei tassi d'interesse e l'arresto del rincaro dei costi di costruzione in Svizzera non ci sono ancora segnali di un aumento dell'offerta abitativa, afferma uno studio di Raiffeisen.
L'anno scorso è stato autorizzato un numero di nuovi alloggi più basso degli ultimi due decenni, spiegano gli specialisti della banca. A complicare le cose è il processo di densificazione necessario per la costruzione di nuovi stabili abitativi, che ha portato a un numero sempre maggiore di demolizioni di immobili. Inoltre, lo spazio abitabile per ogni nuovo appartamento è notevolmente inferiore, visto che le abitazioni sono decisamente più piccole rispetto al passato.
«I segnali sul mercato svizzero degli appartamenti in affitto continuano a indicare un crescente acuirsi della scarsità dell'offerta», riassume Fredy Hasenmaile, capo economista Raiffeisen, citato in un comunicato. La misura in cui ciò si sta già verificando è rappresentata dal numero degli immobili sfitti in Svizzera, che quest'anno dovrebbe scendere sotto la soglia psicologicamente importante dell'1%. Il segnale più forte è però dato dal livello delle pigioni offerte, che è cresciuto del 6,4% nel secondo trimestre del 2024.
Intanto la domanda di abitazioni di proprietà si è ampiamente ripresa dopo la contrazione dovuta al marcato aumento dei tassi. «L'offerta più fluida e gli acquirenti di nuovo più fiduciosi iniziano a riflettersi in un moltiplicarsi dei passaggi di proprietà», osserva l'esperto. «Nella maggior parte dei casi i venditori riescono a imporre le loro aspettative di prezzo: contiamo quindi su una crescita dei prezzi leggermente superiore nel medio periodo».
L'età media dei proprietari di abitazione in Svizzera si aggira sopra i 60 anni e in quasi il 40% delle economie domestiche almeno una persona è in età pensionabile. Grazie all'andamento dinamico dei prezzi degli ultimi 20 anni, molti proprietari di immobili più anziani dispongono di un ingente capitale immobilizzato: tante persone non riescono ad accedere a questo capitale a causa dell'ostacolo della sostenibilità per l'ipoteca, spesso difficilmente superabile in età avanzata. Questi fondi vincolati - osservano i professionisti di Raiffeisen - potrebbero essere necessari in età avanzata, ad esempio per far fronte a carenze di liquidità dovute all'esigenza di assistere il partner, per sostenere i discendenti attraverso un acconto della quota ereditaria o per integrare la rendita pensionistica.
Da qualche anno in Romandia con il termine "viager" (in italiano rendita abitativa) si offre la possibilità di percepire anticipatamente il patrimonio immobiliare, pur continuando a rimanere a vivere nell'abitazione. Il pagamento può essere effettuato sotto forma di prelievo diretto in capitale, di rendita vitalizia o anche in modo misto. In linea di principio i proprietari scambiano la proprietà della propria casa - e quindi il diritto a qualsiasi eventuale aumento di valore futuro - con la sicurezza e la pianificabilità finanziaria.
Secondo Raiffeisen una transazione di questo tipo può offrire molti vantaggi sia alla parte venditrice che a quella acquirente. «In definitiva però un accordo del genere equivale sempre a una scommessa sulla durata di vita dei precedenti proprietari", osserva Hasenmaile. "Questa forma di vendita dell'immobile offre un'ulteriore opzione rispetto alla vendita tradizionale o al passaggio della proprietà ai discendenti durante la vita, al fine di affrontare le numerose sfide legate al fatto di possedere una casa in età avanzata. A causa della diversità, della complessità e della portata di una tale decisione, alle parti contraenti si consiglia di soppesare attentamente le conseguenze e di richiedere la consulenza di esperti indipendenti», conclude l'economista.