Tanto scetticismo verso la prevenzione della malattia sui bovini. I contagi però continuano a salire.
BERNA - D'intesa con Swissmedic, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha autorizzato la scorsa settimana la vaccinazione di pecore, capre o bovini contro la malattia della lingua blu, o febbre catarrale ovina, non pericolosa per gli esseri umani.
In Svizzera, il numero di ovini e bovini colpiti dalla malattia della lingua blu (febbre catarrale) è infatti in forte aumento. La febbre catarrale degli ovini è stata rilevata nel bestiame in più di 20 cantoni. Particolarmente colpiti i cantoni Giura e Argovia, ma anche il Ticino non sarebbe immune.
Il vaccino potrebbe quindi arginare i contagi? Sì, ma non tutti sono entusiasti. «Per prima cosa i costi delle vaccinazioni sono a carico degli agricoltori», ha spiegato a Nau.ch Christian Aeschlimann, amministratore delegato dell’Associazione svizzera degli allevatori di pecore. «In secondo luogo, non tutti sono consapevoli della facilità con cui questa malattia si propaga».
Premessa: la febbre catarrale degli ovini è una malattia virale non contagiosa dei ruminanti e dei camelidi (animali artiodattili). La malattia è trasmessa da insetti e non è pericolosa per l'uomo. Secondo i dati raccolti in Germania, circa il 25% delle pecore che hanno contratto la malattia muore.
Perché allora c'è ancora così tanto scetticismo verso il vaccino? «I motivi di questa scelta non sono solo di carattere economico», ha spiegato ai colleghi d'oltralpe Maren Feldmann, veterinaria presso “Rindergesundheit Schweiz”. «Le esperienze del passato hanno condizionato molto l'atteggiamento degli allevatori verso il vaccino.
In particolare, la vaccinazione obbligatoria nel 2008, contro una tipologia della febbre catarrale, non ha lasciato un buon ricordo. «Raccomando sempre di consultare il proprio veterinario di fiducia», ha concluso Feldmann.
Le aziende colpite non possono trasportare gli animali liberamente. A causa dell'elevato numero di casi, i veterinari cantonali, d'accordo con l'UFV, hanno deciso di allentare le restrizioni. È possibile la stabulazione di ruminanti senza l'autorizzazione del veterinario cantonale. Il trasporto di animali malati è vietato, tranne per la macellazione.