Il tema che andrà in votazione il prossimo 24 novembre divide sempre di più.
BERNA - Oltre 340 esperti del settore della mobilità si sono uniti sottoscrivendo una petizione contro l'ampliamento delle autostrade del valore di circa 5 miliardi di franchi che andrà in votazione il 24 novembre.
Popolo - Gli svizzeri voteranno sulla cosiddetta fase di espansione 23. La rete autostradale svizzera verrà ingrandita in sei località. Vicino a Ginevra le corsie da quattro diventeranno sei. Sono previste tre nuove gallerie a Basilea, Sciaffusa e San Gallo. A nord di Berna l'A1 verrà ampliata da sei a otto corsie in un tratto e da quattro a sei in un secondo tratto.
Le ragioni del no - Professori, pianificatori del traffico ed esperti di mobilità sono tra i primi firmatari della petizione. Innanzitutto viene criticato il fatto che la proposta manchi di una prospettiva a lungo termine sui trasporti. E come non siano prese nella dovuta considerazione alternative all’espansione delle corsie, come, ad esempio, la tariffazione della mobilità.
Esperimento - Si tratta di un esperimento svolto in passato dai ricercatori dell'Università di Basilea e dell'ETH di Zurigo che prevedeva come i soggetti del test sulla tariffazzione della mobilità installassero una app sul proprio smartphone, che nelle prime quattro settimane registrava ogni percorso determinando il mezzo di trasporto. Ciò ha permesso ai ricercatori di calcolare i costi per ciascun viaggio. Mostrando così come in media un chilometro in auto costasse di solito 70 centesimi, un chilometro dei trasporti pubblici con abbonamento 44 centesimi, senza abbonamento 69 centesimi. Dati che volevano dimostrare come il viaggio in macchina fosse meno attraente.
Ancora sul no - In aggiunta viene specificato come manchi un coordinamento con lo sviluppo degli insediamenti. Nel complesso l’ampliamento previsto «non è stato sufficientemente coordinato con le città e gli agglomerati interessati. Inoltre prima di intervenire sarebbe necessario ottimizzare l’infrastruttura esistente», spiega il fronte del no.
Secondo gli esperti, il governo federale prevede un calo del traffico automobilistico a partire dal 2030 ma gli elevati investimenti nell’espansione «bloccherebbero risorse finanziarie che potrebbero confluire in progetti di trasporto più efficienti e sostenibili», si legge. Inoltre un argomento importante contro l’ampliamento è il prevedibile aumento del traffico. «Studi empirici e analisi di precedenti progetti di ampliamento mostrano che l’allargamento delle autostrade porta sollievo solo a breve termine». A lungo termine, ciò porterà a più traffico e ingorghi. «Con la maggiore capacità sulle autostrade, il traffico automobilistico sta aumentando anche nei villaggi e nelle città», spiegano.
Comitato del "si" - ll fronte del "si" sottolinea invece gli effetti positivi di un’espansione sulla qualità della vita nelle città e nei villaggi: riducendo il traffico alternativo e distribuendolo sugli assi principali, il traffico provocherebbe meno rumore ed emissioni. Inoltre, l’ampliamento previsto avverrà solo in modo selettivo e sarà coordinato con l’ampliamento di altri mezzi di trasporto, come ad esempio il treno. L'Astra starebbe inoltre lavorando alla digitalizzazione del traffico stradale, come assicura il portavoce Rohrbach «L'Ufficio federale vuole consentire la guida automatizzata già dal prossimo anno».
Gli esperti del no - Tra i firmatari figurano diversi esperti che lavorano nei comuni e negli uffici cantonali come ad esempio il codirettore dello sviluppo urbano di Aarau. Oppure il professor Martin Raubal, membro del comitato direttivo del Centro per la mobilità futura sostenibile dell'ETH insieme al professor Yves Delacrétaz della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale.