La distribuzione di utili prevista complessivamente da Axpo, Alpiq, BKW e Repower, ammonta a 1052 milioni di franchi
ZURIGO - La pioggia di dividendi che i grandi gruppi energetici in mano pubblica stanno elargendo ai loro proprietari - in primo luogo i cantoni - stanno facendo saltare la mosca al naso a diversi esponenti del settore industriale, un ramo economico che negli ultimi anni ha sofferto per i massicci aumenti dell'elettricità.
La distribuzione di utili prevista complessivamente da Axpo, Alpiq, BKW e Repower, le quattro maggiori aziende elettriche del paese, ammonta a 1052 milioni di franchi, calcola il SonntagsBlick nella sua edizione odierna.
Le critiche - «Gli elevati profitti e dividendi delle società elettriche e dei gestori di rete mostrano chiaramente l'attuale sviluppo errato della politica energetica elvetica», dichiara al domenicale Stephan Sollberger, presidente del Gruppo di interesse per le industrie ad alta intensità energetica (IGEB).
Anche Swissmem - l'organizzazione padronale dell'industria metalmeccanica ed elettrotecnica - critica l'evoluzione in atto. «Abbiamo già chiesto ai cantoni nel 2021, senza successo, di utilizzare i dividendi per alleviare temporaneamente le aziende ad alta intensità energetica dall'estremo aumento dei prezzi dell'elettricità», afferma Jean-Philippe Kohl, vicedirettore dell'associazione, a sua volta citato dalla testata zurighese.
Opposizione alla prassi attuale giunge pure dal mondo della politica. Beat Rieder (Centro/VS), presidente della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia (CAPTE) del Consiglio degli Stati, ritiene che gli elevati profitti debbano essere utilizzati principalmente per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in Svizzera e non per distribuire dividendi record ai cantoni.
Il presidente dell'analoga associazione del Nazionale, Christian Imark (UDC/SO), è ancora più esplicito: a suo avviso la politica di distribuzione delle aziende elettriche è «un affronto alla nostra economia e alla popolazione», dice in affermazioni citate dal settimanale. «In tempi di prezzi elevati dell'elettricità i profitti del monopolio di rete dovrebbero essere restituiti ai consumatori di corrente», sostiene il 42enne. Si potrebbe in tal modo alleviare la loro fattura di diverse centinaia di milioni di franchi all'anno, sostiene.