Un conducente andrà a processo il 2 aprile. Plurirecidivo, dovrà rispondere di un sorpasso azzardato che è costato la vita a una giovane di 26 anni. I genitori: «Non fatelo più guidare»
COIRA - I genitori di Larissa, la giovane morta ad inizio 2017 in un incidente stradale avvenuto tra Domat/Ems e Coira, saranno presenti - martedì prossimo - al processo dell'uomo che ha loro figlia sulla coscienza.
La giovane 26enne ha infatti perso la propria vita una fredda mattina di gennaio di due anni fa. Scaraventata 43 metri lontano dallo scooter su cui viaggiava a causa del sorpasso azzardato compiuto dal conducente di un'automobile. Un volo terribile. Fatale. Morire a 26 anni senza colpa alcuna.
Veloce e positivo al THC - Secondo l'accusa, infatti, il conducente del veicolo che l'ha uccisa viaggiava a 115 chilometri orari su un tratto la cui velocità massima consentita era di 80. Ma non solo. Nel suo sangue era presente una concentrazione di THC «significativamente superiore al valore consentito». Anche se, sentendo lui, «aveva fumato solo una canna il giorno prima».
«Nelle sue mani un'auto è un'arma» - Velocità e droga. Per questo il pubblico ministero grigionese richiede almeno 5 anni di carcere per omicidio doloso. Heinz, il padre della vittima, spera che la pena sarà severa: «Nelle sue mani, un'auto si trasforma in un'arma. Questo incidente avrebbe potuto essere evitato se non gli fosse stata riconsegnata la patente di guida».
Diversi incidenti. Diversi ritiri di patente - L'imputato - come detto - è infatti plurirecidivo e si è visto ritirare la licenza di guida già quattro volte in passato. Dal 1997, l'uomo ha infatti causato tre incidenti stradali con un tragico bilancio: un morto e diversi feriti. Per questo il padre di Larissa è parecchio critico verso le autorità. «Com'è possibile che una persona del genere possa ancora guidare una macchina?».