Spreitenbach, Rupperswil, Daillon. Sono solo alcune delle località che nell'immaginario collettivo vengono ormai accostate alla cronaca nera
BERNA - Diverse sparatorie legate a conflitti sul lavoro o a drammi famigliari sono avvenute negli ultimi anni in Svizzera, causando morti e feriti. Ecco alcuni dei casi registrati negli ultimi 15 anni:
16 febbraio 2018 - Un 77enne uccide a colpi di pistola prima la moglie di 55 anni e in seguito anche il nipotino in un appartamento di Spreitenbach (AG). Anche l'omicida muore, per una crisi cardiaca provocata dall'assunzione di un grande quantitativo di farmaci. I motivi del gesto non hanno potuto essere chiariti.
22 aprile 2017 - Un italiano di 54 anni accoltella a morte la sorella 52enne e il cognato di 61anni a Unterseen (BE), prima di togliersi la vita. Per l'aggressione sono stati utilizzati diversi coltelli.
13 agosto 2016 - Un 27enne svizzero cosparge di benzina una 17enne su un treno regionale a Salez (SG), dandole fuoco. In seguito accoltella una 34enne che cercava di fuggire. Muoiono entrambe. Quattro altre persone rimangono ferite. L'aggressore si ferisce a sua volta ferito con un coltello. Muore a cause di queste ferite e per via di un'esplosione dovuta alla benzina.
21 dicembre 2015 - Un 33enne uccide, tagliando loro la gola, una madre di famiglia 48enne, i suoi due figli di 13 e 19 anni e l'amica del primogenito: le quattro vittime erano riunite nell'abitazione di Rupperswil (AG) in vista del Natale. L'uomo viene arrestato a quasi sei mesi dai fatti, mentre stava preparando analoghi attacchi ai danni di famiglie con bambini fra gli 11 e i 15 anni, nei cantoni di Soletta e Berna.
15 dicembre 2015 - Una coppia di anziani viene uccisa a Laupen (BE). Le tracce di DNA trovate sul posto permettono di legare questo crimine a un altro: l'uccisione di una psicoanalista di 56 anni nel 2010 a Zurigo. Il colpevole non è ancora stato identificato.
9 maggio 2015 - a Würenlingen (AG) un 36enne che soffriva di disturbi psichici uccide i suoceri, un cognato e un loro vicino di casa per poi suicidarsi.
3 novembre 2014 - un cinquantenne portoghese domiciliato nel suo Paese uccide a Wilderswil (BE) la ex moglie di 37 anni e il suo nuovo marito per poi suicidarsi.
27 febbraio 2013 - un 42enne svizzero d'origine kosovara dipendente da 17 anni della Kronospan - una impresa per la lavorazione del legno - fa irruzione nella mensa aziendale con una pistola in pugno, uccide a bruciapelo due colleghi di lavoro e ne ferisce altri sette, due dei quali muoiono successivamente all'ospedale. Anche lo sparatore muore.
2 gennaio 2013 - Un vallesano di 33 anni uccide tre donne e ferisce due uomini a Daillon (VS). L'uomo, collezionista d'armi, voleva, a suo dire, regolare un problema famigliare.
30 aprile 2006 - Corinne Rey-Bellet, 34 anni, e suo fratello Alain, di 32, sono uccisi dal marito dell'ex campionessa di sci a Les Crosets (VS). L'uomo si suicida poco dopo con una pistola militare. La coppia si era separata pochi giorni prima del dramma.
29 marzo 2004 - Ad Escholzmatt (LU), un contadino 43enne uccide a pistolettate la moglie, il fratello, la cognata e il capo del locale dicastero degli affari sociali, per poi suicidarsi. A fare da sfondo al dramma ci sarebbero stati gravi problemi famigliari.
5 luglio 2004 - Un quadro della Banca cantonale di Zurigo (ZKB) spara a due superiori dopo un conflitto sul posto di lavoro. Dopo averli uccisi ha poi rivolto l'arma contro se stesso.
14 luglio 2004 - Un 45enne uccide la moglie di 35 anni e le due figlie di 9 e 11 in un appartamento di Lenk, nell'Oberland bernese, prima di togliersi la vita.