L'ex presentatore Darius Rochebin è invece stato scagionato.
La responsabile del Dipartimento federale della comunicazione Simonetta Sommaruga: «Episodi inaccettabili».
GINEVRA - Due casi confermati. Due collaboratori colpevoli. È questo il risultato delle inchieste avviate alla RTS in seguito a un articolo pubblicato dal quotidiano romando Le Temps, che denunciava una trentina di casi di molestie nell'azienda. Uno dei due dipendenti ha nel frattempo lasciato l'ente radiotelevisivo, mentre l'altro ha ricevuto una sanzione formale. L'ex presentatore Darius Rochebin, anche lui sospettato di comportamenti inadeguati, ne esce invece pulito. Nel suo caso, nessuna testimonianza avrebbe infatti permesso di dimostrare atti rilevanti di molestie sessuali o psicologiche, di lesioni della personalità o qualsiasi altra infrazione penale. Il caso RTS è esploso il 31 ottobre 2020, e le inchieste sono state commissionate a distanza di pochi giorni. Resta ancora aperto il dossier su mobbing e molestie alla RSI.
Valutazioni sbagliate - Le inchieste concernenti i piani alti della gerarchia hanno stabilito che il direttore della RTS Pascal Crittin e il direttore generale della società Gilles Marchand hanno commesso errori di valutazione giudicati non gravi. Il Consiglio di amministrazione della SSR, che presenta le proprie scuse alle vittime delle molestie, afferma di avere piena fiducia in entrambi. Marchand ha ammesso di non aver saputo ascoltare i segnali di allerta in uno dei tre gravi casi denunciati dai media, e di non averlo preso abbastanza sul serio nel quadro di un'indagine chiusa troppo rapidamente.
Non ritorneranno - Bernard Rappaz, caporedattore dell'attualità TV, che aveva deciso di fare un passo indietro dal punto di vista operativo durante l'inchiesta, non verrà reintegrato. Un ritorno al suo incarico sarebbe stato poco praticabile, scrive la RTS. Il responsabile delle risorse umane ha ugualmente abbandonato l'azienda.
Strumenti di prevenzione - Per assicurare una maggiore protezione del personale, i vertici dell'azienda hanno deciso di nominare, a livello regionale, delle "persone di fiducia" interne all'azienda che saranno a disposizione degli impiegati. Vi sarà anche una figura esterna nel ruolo di mediatore. Tutti i dirigenti dovranno inoltre seguire un programma di formazione obbligatorio sul tema delle molestie.
Cambiare la cultura d'impresa - Simonetta Sommaruga, consigliera federale e responsabile del Dipartimento federale della comunicazione (DATEC), ha giudicato «inaccettabili» i casi di molestie subiti dal personale della RTS e si aspetta che tutto sia fatto per evitare altri episodi di sessismo, molestie o discriminazioni. Lo comunica il Dipartimento in una presa di posizione. «Serve un vero e proprio cambiamento della cultura d'impresa» , recita il messaggio, e «spetta alla direzione dare il giusto peso alle segnalazioni e condurre le analisi del caso».
Integrare altre misure - Il Sindacato svizzero dei mass media (SSM) si dice preoccupato che le decisioni prese dal Consiglio di amministrazione della SSR non siano, da sole, sufficienti a riconquistare la fiducia dei dipendenti nella capacità dell'azienda di trattare dei problemi come questi. Secondo l'SSM sarebbe necessario incorporare delle misure strutturali ulteriori, come la partecipazione del personale nella nomina dei dirigenti, e una maggiore implicazione dei dipendenti nei processi decisionali.