I ragazzi, tra i 19 e i 24 anni, avevano ammesso la loro partecipazione ai fatti. Due di loro sono ancora in prigione.
Quattro dei 19 casi avvenuti nel mese di gennaio sono stati risolti. Gli autori rischiano pesanti ripercussioni penali.
LOSANNA - Cinque studenti sono stati espulsi nel canton Vaud per il loro coinvolgimento in falsi allarmi bomba presso istituti scolastici cantonali e ora rischiano anche pesanti ripercussioni penali. Le indagini stanno avanzando e sui 19 casi registrati da gennaio quattro sono stati risolti.
In una situazione, quella di un liceo a Chavannes-près-Renens, gli autori si sono spontaneamente annunciati, indica oggi in una nota la polizia vodese. Gli altri casi sono stati formalmente risolti grazie ad analisi tecniche, interrogatori e ricerche telefoniche. Una task force composta da 12 elementi è stata appositamente creata.
Si tratta di falsi allarmi a Losanna - alla Scuola professionale commerciale (EPCL) e al Centro di orientamento e di formazione professionale (COFOP) - e al Centro di insegnamento professionale (CEPM) di Morges. Le persone implicate, ovvero due ragazze di 19 e 24 anni così come di tre ragazzi tra i 20 e i 21 anni, hanno ammesso la loro partecipazione ai fatti.
Arrestati - Tre di esse sono state liberate questa settimana dopo quasi un mese di detenzione, mentre le altre due restano incarcerate. Un sesto presunto colpevole, che smentisce di essere coinvolto, si trova dietro le sbarre.
Tenuto conto degli elementi dell'inchiesta, le direzioni degli istituti interessati hanno deciso di espellere definitivamente i cinque allievi. Questa è la sanzione massima prevista dalla legge cantonale in materia. «Le esclusioni puniscono un comportamento inaccettabile che nuoce gravemente al bene comune», si legge nel comunicato.
A livello legale, gli autori dei falsi allarmi bomba rischiano pene detentive fino a tre anni, ricorda la polizia. Il soggiorno dietro le sbarre può arrivare anche a quattro anni e mezzo per chi si è reso colpevole di più di una segnalazione fasulla.
Tra l'altro, le indagini hanno permesso di portare a galla altri reati commessi da alcuni degli arrestati, tra cui furti, ricettazione, pornografia e infrazioni della legge sugli stupefacenti e sulla circolazione stradale.