I professionisti della salute chiedono che l'iniziativa approvata l'anno scorso venga messa in atto al più presto.
BERNA - Circa 700 operatori sanitari sono scesi in strada oggi pomeriggio a Berna per chiedere migliori condizioni di lavoro. I manifestanti hanno chiesto a Confederazione, Cantoni e datori di lavoro di intervenire per porre fine alla fuga di personale curante.
Ogni mese più di 300 infermieri abbandonano la loro professione, si legge in un appello pubblicato congiuntamente dai sindacati Unia, VPOD e Syna e dall'ASI, l'Associazione Svizzera Infermiere e Infermieri. «Questo alimenta la crisi nel settore sanitario e molti reparti e case di riposo sono ora gravemente carenti di personale. Il sovraccarico di lavoro porta a compiere errori e la qualità dell'assistenza diminuisce».
È quindi imperativo, secondo i manifestanti, che l'iniziativa "Per cure infermieristiche forti" adottata dal popolo un anno fa venga attuata al più presto. Quest'ultima non sarebbe però sufficiente. Per fermare il "Pflexit" (dal tedesco Pflege Exit, fuga del personale di cura ndr.) ci vogliono misure immediate. Sono necessari migliori salari, indennità più elevate, l'effettiva registrazione e remunerazione dell'orario di lavoro e sussidi per l'assistenza integrativa ai bambini.
Il corteo di manifestanti ha accompagnato le sue richieste da forti rumori creati scuotendo recipienti utilizzati nel settore sanitario. «Lanciamo l'allarme»: questo il motto della protesta.
«Gli applausi erano ieri - oggi abbiamo bisogno di più tempo e denaro», si leggeva su uno striscione. «Ho 255 ore di straordinario», recitava quello sventolato da un'infermiera.