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ZURIGOL'"assassino della vasca da bagno" muore prima dell'appello

31.01.23 - 17:03
L'uomo, deceduto per un tumore, non ha mai confessato. L'intero procedimento è stato archiviato per «l'ostacolo procedurale insormontabile»
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Fonte ats
L'"assassino della vasca da bagno" muore prima dell'appello
L'uomo, deceduto per un tumore, non ha mai confessato. L'intero procedimento è stato archiviato per «l'ostacolo procedurale insormontabile»

ZURIGO - L'"assassino della vasca da bagno" è morto. Così era stato ribattezzato dai media il 52enne, ritenuto autore della vicenda venuta alla luce in seguito ai sospetti della compagnia assicurativa alla quale l'uomo aveva cercato di spillare 500'000 franchi dopo la morte della moglie.

L'informatico, che due anni fa era stato condannato in prima istanza per il delitto avvenuto a Küsnacht (ZH) nel 2014, è morto prima del processo d'appello davanti al Tribunale cantonale di Zurigo. L'intero procedimento è quindi stato archiviato.

La morte del presunto assassino rappresenta un «ostacolo procedurale insormontabile» che impedisce di pronunciare una sentenza, scrive il Tribunale cantonale nella sua decisione pubblicata di recente.

Viene così a cadere anche la richiesta di un'indennità per torto morale e di risarcimento per un ammontare di 2 milioni di franchi che l'imputato chiedeva allo Stato per il periodo passato in carcere. L'uomo, morto per un tumore, non ha mai confessato i fatti di cui era accusato, sostenendo che si sarebbe trattato di «incidenti».

"Assassinio nella vasca da bagno"

Una perizia ordinata dall'assicuratore aveva appurato che la morte per annegamento era stata causata da fattori esterni. Nel maggio 2021, il Tribunale distrettuale di Meilen (ZH) ha quindi condannato l'informatico alla detenzione a vita, ritenendo appurato che il 16 aprile 2014 la donna era stata dapprima scottata con l'acqua bollente e poi annegata nel bagno.

Il precedente "incidente"

Il processo aveva inoltre permesso di far luce su un precedente "incidente" occorso alla donna nel dicembre 2012 a Maiorca, dove la coppia si trovava in vacanza. Anche in quel caso le autorità si erano in un primo tempo basate sulle dichiarazioni del marito, secondo il quale la moglie si era gettata dalla finestra con l'intenzione di suicidarsi.

Dal processo indiziario è invece emerso che l'imputato picchiò la donna al volto, per poi guidare la sua auto contro di lei, rompendole rotule e femori e rendendola incapace di camminare. La donna aveva passato più di un anno in ospedale, senza ricordare nulla dell'incidente.

Mentre era ricoverata, il marito aveva inoltre divorziato da lei, senza dirlo a nessuno. E come se non bastasse, ad occuparsi in seguito della donna era lo stesso ex marito, che prima di ucciderla l'ha sistematicamente tenuta isolata negandogli anche le terapie.

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COMMENTI
 

Cula 1 anno fa su tio
Perfetto meno spese è un p…irla in meno
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