Allontanato dopo la segnalazione di alcune ricercatrici, il professor Laurent Keller intende ora fare ricorso di fronte alla giustizia
LOSANNA - I collaboratori dell'Università di Losanna (Unil) avevano ricevuto la comunicazione via e-mail lo scorso 6 febbraio: il professor Laurent Keller, biologo di fama mondiale e già direttore, per 20 anni, del Dipartimento di ecologia ed evoluzione dell'ateneo, da quel momento non faceva più parte del personale universitario. Ma per quale motivo?
Ai colleghi non era stato riferito alcun dettaglio in più. E nessuna parola era stata ufficialmente pronunciata sulla questione né dall'università, né dal professore. A chiarirlo, dopo oltre un mese, ci ha pensato la rivista Science che in un articolo spiega di aver appreso che, durante gli ultimi due mesi, almeno tre persone in passato impiegate presso il dipartimento di Keller hanno presentato segnalazioni su presunti comportamenti inappropriati da parte sua verso alcune ricercatrici e studentesse.
L'Università di Losanna ha quindi incaricato alcuni avvocati specializzati affinché raccogliessero la testimonianza delle persone coinvolte. E, nel dettaglio, vengono elencati tutta una serie di atteggiamenti che vanno dalle urla, all'aver pronunciato commenti denigratori rivolti alle competenze scientifiche delle donne, fino alle avances di carattere sessuale e i toccamenti ad alcune studentesse in occasione delle feste del dipartimento.
Dopo la pubblicazione dell'articolo di Science, Keller ha risposto oggi attraverso la stampa, confermando all'agenzia Keystone-ATS che le suddette accuse sono il motivo del suo allontanamento all'università. Accuse che però lui contesta «del tutto». «Non c'è nulla in questo momento che giustifichi il mio licenziamento dopo 32 anni di onorato e leale servizio», ha dichiarato l'esperto biologo, che intende ora impugnare la decisione di fronte alla giustizia, chiedendo all'Unil un risarcimento. «Nel corso della mia lunga carriera accademica ho dato il massimo dell'importanza alla scienza e al trasmettere il sapere in un ambiente di studio, di ricerca e di lavoro aperto e rispettoso, senza distinzioni di genere, di origine né di gerarchia. Questi valori mi hanno sempre guidato».