Nella serata di lunedì si è tenuta a Zurigo una manifestazione autorizzata di Sciopero per il clima
ZURIGO - Dure critiche al governo da parte del gruppo di Sciopero per il clima Svizzera che, nella serata di lunedì, è sceso in strada a Zurigo a denunciarne l'inoperato in fatto di ambiente.
«Con il ruolo della Confederazione nell'acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, il governo federale svizzero dimostra ancora una volta la sua capacità nella gestione delle crisi. Questa disponibilità ad agire deve ora essere ampliata per includere linee guida chiare sulla trasparenza e una protezione del clima socialmente giusta».
I manifestanti, come spiegato in una nota, pretendono che «gli investimenti nelle infrastrutture fossili vengano immediatamente fermati e che il settore finanziario sia obbligato a rispettare la politica climatica e i requisiti sociali».
Considerando che «Credit Suisse viola da decenni i diritti umani in tutto il mondo» e che «con i suoi investimenti e il finanziamento di infrastrutture per combustibili fossili, è corresponsabile di 20 volte le emissioni nazionali svizzere», secondo i manifestanti è il momento, grazie all'acquisizione di Ubs, «di stabilire regole chiare in materia di giustizia climatica per la piazza finanziaria svizzera».
Sciopero per il clima chiede che vengano rispettati i seguenti requisiti: «Completa trasparenza dei flussi di cassa, niente franchi svizzeri in progetti che distruggono il clima e risarcimenti alle persone più colpite per i danni causati nel Sud del mondo». Un manifestante, Cyrill Hermann ha dichiato: «Se la terra fosse una banca, sarebbe stata salvata molto tempo fa».