La turpe vicenda di un sacerdote della diocesi di Coira si è conclusa in tribunale, ma in un modo decisamente inatteso
COIRA - Una lunga relazione tossica con la sua perpetua, iniziata in Germania e poi continuata in Svizzera, dopo che era stato trasferito nella diocesi di Coira.
Vicenda decisamente turpe quella tornata questo marzo al tribunale del capoluogo grigionese, dopo una prima assoluzione presso quello regionale della Surselva, e che vedeva alla sbarra un prete di nazionalità tedesca e nigeriana.
L'accusa nei suoi confronti era di stupro reiterato e violenze sessuali ai danni della donna. Il sacerdote però ha negato a oltranza e ha sostenuto che i rapporti fossero consensuali.
La storia fra i due nasce però già fra le ombre: con lei che si era avvicinata al prete, quando ancora professava in Germania, per chiedere aiuto e sostegno spirituale. Lui però aveva provato a sedurla ed era iniziata una relazione sentimentale tribolata e problematica.
Al momento del trasferimento in Svizzera, stando al SonntagsBlick su raccomandazione dal noto vicario ed esorcista grigionese Christoph Casetti, lei lo aveva seguito formalmente come governante.
Anche la conclusione del processo conserva le tinte torbide di tutta la vicenda: l'uomo è stato assolto dalle accuse ma condannato a una multa di 900 franchi per il possesso e condivisione di una serie di video di violenze o torture, rinvenuti dagli inquirenti durante le indagini.
La parte lesa valuta la possibilità di ricorrere al Tribunale Federale: «Per la mia cliente è come uno schiaffo in faccia, ha vissuto l'inferno e questa nuova assoluzione è una nuova umiliazione», ha commentato al domenicale l'avvocato della donna.