I giudici ginevrini non erano stati in grado di determinare la colpevolezza dell'imputato «oltre ogni ragionevole dubbio»
GINEVRA - La Procura cantonale di Ginevra ha presentato ricorso contro l'assoluzione di Tariq Ramadan pronunciata mercoledì scorso dal Tribunale correzionale ginevrino. L'intellettuale 60enne era accusato di violenza carnale e coazione sessuale.
La notizia del ricorso in appello, pubblicata oggi dalla Tribune de Genève, è stata confermata alla Keystone-ATS dal Ministero pubblico di Ginevra. Esso si aggiunge a quello già annunciato al termine dell'udienza in cui è stata letta la sentenza dalla parte civile. Gli avvocati della donna che accusa Tariq Ramadan di averla violentata nell'ottobre 2008 in una camera d'albergo avevano denunciato la «parzialità del tribunale».
I giudici ginevrini non erano stati in grado di determinare la colpevolezza dell'imputato «oltre ogni ragionevole dubbio» e - per mancanza di prove materiali - lo avevano assolto lo scorso 24 maggio. La donna, soprannominata "Brigitte" dai media, aveva presentato denuncia nel 2018, sostenendo di essere stata portata dall'islamologo in una stanza d'albergo di Ginevra e sottoposta a brutali atti sessuali, accompagnati da violenze e insulti, la sera del 28 ottobre 2008. La donna si era convertita all'Islam. Aveva incontrato Ramadan per la prima volta in occasione di una presentazione di un suo libro alcuni mesi prima dei presunti abusi sessuali. Aveva poi parlato di nuovo con l'islamologo dopo una conferenza da lui tenuta nell'ottobre del 2008.
Dal canto suo Ramadan ha sempre sostenuto la sua innocenza. Ha riconosciuto di aver incontrato la querelante, ma ha negato di averla violentata. Ha anche detto di non aver mai avuto rapporti sessuali con la 57enne. Durante il processo ha spiegato di essere la vittima di una donna rifiutata e ferita. Il procuratore ginevrino Adrian Holloway aveva chiesto una condanna a tre anni di carcere, di cui 18 da scontare. In Francia, Tariq Ramadan è accusato di stupro da quattro donne.