La scelta è ricaduta sulla consigliera agli Stati Isabelle Chassot.
BERNA - La consigliera agli Stati Isabelle Chassot (Centro/FR) è stata nominata presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) incaricata di indagare sul caso Credit Suisse. Lo hanno deciso gli Uffici del Nazionale e degli Stati.
La vicepresidenza sarà invece affidata alla consigliera nazionale Franziska Ryser (Verdi/SG). Entrambe le nomine sono avvenute al primo turno di voto, hanno detto il presidente del Nazionale Martin Candinas (Centro/GR) e quella degli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG) in un incontro con la stampa a Berna.
Altri membri della Camera del popolo sono Alfred Heer (UDC/ZH), Thomas Matter (UDC/ZH), Roger Nordmann (PS/VD), Leo Müller (Centro/LU), Daniela Schneeberger (PLR/BL) e Roland Fischer (Verdi liberali/LU).
Per la Camera dei Cantoni sono invece presenti Heidi Z'graggen (Centro/UR), Philippe Bauer (PLR/NE), Andrea Caroni (PLR/AR), Werner Salzmann (UDC/BE), Daniel Jositsch (PS/ZH) e Maya Graf (Verdi/BL).
Solo la quinta volta - La settimana scorsa il Parlamento ha deciso per un'indagine da parte di una CPI - il più forte strumento di controllo a disposizione delle Camere - sul caso Credit Suisse. Si tratta solo della quinta volta nella storia svizzera che ciò accade.
I precedenti riguardano la vicenda dei Mirages (1964), le dimissioni di Elisabeth Kopp (1989), lo scandalo delle schedature (1990) e la cassa pensione federale (1995).
Questa volta l'obiettivo della CPI è un'indagine a tutto tondo sulla sfiorata debacle di Credit Suisse. Verrà esaminata la gestione del governo, dell'Amministrazione federale e dei vari enti statali negli ultimi anni. Nel mirino in particolare la legislazione "too big to fail".