È quanto riferito oggi dal capo di UBS Sergio Ermotti, nel corso di una teleconferenza con gli analisti
ZURIGO - L'acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS provocherà probabilmente un totale di 3000 licenziamenti in Svizzera. Di questi, 1000 riguardano l'integrazione del CS Svizzera nel gruppo bancario, i restanti 2000 riguardano altri settori commerciali locali del CS.
Lo ha detto oggi il capo di UBS Sergio Ermotti, in una teleconferenza con gli analisti. Quella che oggi è l'unica grande banca svizzera ha annunciato in mattinata l'acquisizione completa dell'ex rivale.
Questa soluzione è «di gran lunga» la migliore, ha detto Ermotti. Le analisi avrebbero inoltre confermato le ipotesi secondo cui l'acquisizione era necessaria. Per CS non era solo una questione di liquidità, la banca non avrebbe più potuto sopravvivere da sola, ha sottolineato Ermotti.
Definito il ruolo dei partner sociali - Il ruolo dei partner sociali esterni nel processo di integrazione di Credit Suisse in UBS è stato definito nell'ambito di un accordo: lo ha indicato la Società degli impiegati del commercio Svizzera (SIC), che si dice soddisfatta di quanto raggiunto.
Le richieste principali dell'organizzazione consistevano nell'auspicare che le parti sociali fossero coinvolte nell'intero processo di fusione e che vi fosse una comunicazione aperta e trasparente per quel che concerne tutti i processi e le misure adottate, spiega SIC in un comunicato odierno. "L'intesa soddisfa queste richieste".
«La nostra attenzione si concentra su soluzioni socialmente accettabili per i collaboratori interessati e sul rafforzamento delle loro competenze nel mercato del lavoro», spiega il Ceo - così nella nota - di SIC Christian Zünd, citato nello stesso documento per la stampa. «Il nuovo piano sociale di UBS e di CS garantisce entrambe le cose». La Società degli impiegati del commercio accoglie con favore anche le prestazioni supplementari volontarie fornite da UBS nei piani sociali armonizzati di entrambi gli istituti.
SIC dice di rammaricarsi per ciascuno dei posti di lavoro che verrà soppresso durante la fusione. «È importante che la direzione di UBS si astenga dall'effettuare tagli di impieghi in anticipo: un approccio graduale sarebbe auspicabile», argomenta Zünd. L'organismo sostiene attivamente i dipendenti interessati, offrendo i suoi servizi di consulenza e materiale informativo utile.