Otto ONG lanciano un appello a Ignazio Cassis
GINEVRA - La Svizzera deve impegnarsi per un cessate il fuoco «immediato e duraturo» in Medio Oriente. In una lettera aperta pubblicata oggi, otto Ong lanciano un appello in questo senso al Consigliere federale Ignazio Cassis.
«La Svizzera ha la responsabilità giuridica di obbligare le parti in conflitto a proteggere le popolazioni civili», ritengono i firmatari. Tra questi ultimi figurano Handicap International Svizzera (HI), l'Associazione per l'aiuto medico al Centro America, la Fondazione Terre des Hommes, l'organizzazione femminista Frieda, Giustizia e pace in Palestina, gli Amici svizzeri dei combattenti per la pace, Medici del mondo e medico international Svizzera.
Una settimana fa, Medici senza frontiere (MSF) ha lanciato un appello simile al responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), nonché al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e a tutti i governi. Secondo i firmatari dell'appello presentato oggi, un cessate il fuoco rappresenta «l'unica opzione per porre fine alle violazioni del diritto internazionale umanitario».
Queste Ong sottolineano che circa due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza sono sfollati da ottobre. Gli operatori sanitari, vittime di alcuni bombardamenti, sono esausti. E alla popolazione manca il cibo.
«Non possiamo fornire aiuti umanitari sotto i bombardamenti», aggiungono le Ong. Come l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), temono gli effetti delle malattie infettive che si stanno diffondendo.
Di fronte a questo «disastro umano», si chiedono «quanti civili» moriranno prima che la Svizzera si attivi per un cessate il fuoco duraturo. Chiedono inoltre una liberazione «immediata» e «senza condizioni» degli ostaggi.
I continui bombardamenti hanno anche un impatto sulle tensioni in Cisgiordania, aggiungono le organizzazioni. Inoltre minacciano l'intera regione, puntualizzano.