Il motivo? In Germania le strutture sanitarie lungo la fascia di confine stanno chiudendo.
BERNA - Basta stipulare l’assicurazione giusta e il gioco è fatto. Così, a causa della chiusura di diverse strutture vicino al confine, sono migliaia i tedeschi che si riversano negli ospedali svizzeri per farsi curare.
La notizia è riportata dal Blick. Nello specifico, fra il lago di Costanza e la frontiera, negli ultimi sette anni ha chiuso la metà dei nosocomi. Invece, per quanto concerne il lato svizzero del Reno, l’offerta sanitaria è piuttosto ampia.
Così, ogni anno, tanti tedeschi si recano in “pellegrinaggio” presso gli ospedali elvetici. I dati dicono che a Leuggern, per esempio, il 16% dei pazienti è tedesco. A Rheinfelden e Laufenburg è il 12%. In particolare, usufruiscono delle cure le donne incinte.
È necessario però essere assicurati presso una compagnia svizzera o, al contrario, avere una copertura supplementare (per i frontalieri è piuttosto facile assicurare i propri famigliari). Per le casse malati svizzere, in realtà, per risparmiare sui costi sarebbe auspicabile il contrario, cioè che fossero i pazienti elvetici a farsi curare in Germania.
Al momento, però, come sottolinea il "Südkurier", ciò non si è ancora concretizzato. Il numero di pazienti svizzeri nella clinica di riabilitazione di Bad Säckingen, ad esempio, si può «contare sulle dita di una mano», spiega Simone Calabrese, responsabile dello sviluppo aziendale e dell'organizzazione.