L'uomo è accusato di aver messo in piedi un sistema «astuto, opaco e fraudolento»
SION - Un commerciante di vini vallesano dovrà comparire oggi in tribunale a Sion perché accusato di aver acquistato centinaia di migliaia di litri di vino straniero e di averli venduti come vini vallesani DOC. I capi d'accusa sono appropriazione indebita, truffa, contraffazione di merci e falsità in documenti.
L'uomo è accusato di aver messo in piedi un sistema «astuto, opaco e fraudolento» utilizzando false fatture e false registrazioni di cantina o contabili «al fine di occultare la vera origine e la natura del vino venduto», si legge nell'atto di accusa di 36 pagine, che riassume diversi anni di indagini. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2009 e il 2016.
Secondo la Procura, in questo periodo il commerciante di vini ha acquistato più di 730.000 litri di vini spagnoli e circa 105.000 litri di vini sciaffusani da due società in Svizzera tedesca. Ha mascherato gli acquisti inserendo nella sua contabilità fatture per servizi di cantina, imbottigliamento e consulenza.
«Per assicurarsi che le scorte fossero adeguate e per poter vendere questi vini», l'uomo ha prodotto diverse decine di fatture o documenti falsi a nome di cantine vallesane facendo figurare che gli avevano consegnato vini vallesani DOC, spiga il Ministero pubblico. «Il vino falsamente venduto con la denominazione DOC Vallese è stato immesso sul mercato ingannando gli acquirenti, i consumatori e gli organi di controllo della viticoltura». Questa manovra ha permesso all'imputato «di ottenere un vantaggio illecito e di arricchirsi illegalmente».
L'uomo aveva attirato i sospetti dopo la riforma del sistema di controllo del vino nel 2016, che ha permesso lo scambio di informazioni tra i vari organi di controllo statali. Il Canton Vallese ha presentato una denuncia e si è costituito parte civile nel gennaio 2017.