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Tutti i partiti sono in attesa della decisione della consigliera federale. PPD, PS e PBD sono prudenti. Solo il PLR ritiene che l'UDC debba avere due seggi
BERNA - Le discussioni sull'elezione del Consiglio federale sono già iniziate anche se i partiti attendono la decisione di Eveline Widmer-Schlumpf in merito alla sua candidatura. PPD, PS e PBD sono prudenti. Solo il PLR ritiene che l'UDC debba avere due seggi e "assumersi le sue responsabilità".
I risultati sono un segnale di chiaro sostegno alla politica dell'UDC: la popolazione svizzera è preoccupata, ha detto il presidente Toni Brunner, durante il dibatto trasmesso dalle televisioni pubbliche. L'UDC proporrà un candidato per il secondo seggio, ma tutto dipende dall'atteggiamento degli altri partiti il giorno dell'elezione, ha aggiunto.
Se Widmer-Schlumpf non si ripresenterà, Brunner esclude l'ipotesi di eleggere un candidato di centro. Vorrebbe dire ignorare il risultato delle elezioni.
Il presidente PLR Philipp Müller ha sostenuto la rivendicazione dell'UDC aggiungendo che "non sarebbe intelligente non integrare nel governo il principale partito svizzero". Inoltre l'UDC deve assumersi le sue responsabilità. Müller ha insistito sul fatto che il candidato UDC dovrà difendere i bilaterali, la Convenzione europea dei diritti umani e il diritto internazionale.
Per Christophe Darbellay, presidente del PPD, e il suo omologo socialista Christian Levrat bisogna aspettare la decisione di Widmer-Schlumpf. Se si ripresenta "perché non eleggerla?", si è chiesto Levrat. Il presidente del PBD, Martin Landolt si è limitato a dire che l'Assemblea federale deciderà il 9 dicembre.
Il presidente del PBD: "Troppo presto per una decisione" - La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf aspetta ancora prima di decidere se ricandidarsi al Consiglio federale. È troppo presto perché si pronunci, ha dichiarato all'ats il presidente del PBD Martin Landolt.
Il PBD ha sempre detto che prenderà posizione sul tema dopo le elezioni. È una scelta che va maturata, non è una decisione che si prende lo stesso giorno o il giorno dopo. "Oggi gli elettori hanno scelto i membri del parlamento e non quelli del Consiglio federale", ha proseguito Landolt. "Vedremo ciò che succederà il 9 dicembre".
