Per ora l'Ufficio della Camera bassa si oppone all'istituzione dell'organo
BERNA - Per il momento non ci sarà alcuna commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) in relazione alla vicenda della Crypto AG, l'azienda di Steinhausen (ZG) che sarebbe stata usata per decenni dai servizi segreti americani e tedeschi per spiare oltre 100 Stati. L'Ufficio del Consiglio nazionale ha annunciato oggi di opporsi all'istituzione di un simile organo.
La richiesta di convocare una CPI - lo strumento più incisivo del Parlamento utilizzato finora solo quattro volte - giunge da socialisti e ecologisti, contrari i partiti borghesi. Al termine della seduta dell'Ufficio, Roger Nordmann (PS/VD) e Balthasar Glättli (Verdi/ZH) hanno annunciato che oggi depositeranno due iniziative parlamentari a nome dei loro rispettivi gruppi per chiedere appunto l'apertura di una commissione parlamentare d'inchiesta.
L'ufficio del Nazionale ha preso la sua decisione dopo aver sentito il cancelliere della Confederazione Walter Thurnherr, delegato dal Consiglio federale. Ha anche ascoltato il presidente della Delegazione delle Commissioni della gestione del Parlamento (DelCG) Alfred Heer (UDC/ZH).
La DelCG ha ripreso mercoledì la direzione dell'indagine avviata dal Consiglio federale, considerando che non sia opportuno condurre simultaneamente diverse inchieste ordinate da mandatari diversi.
Affinché i fatti possano essere accertati rapidamente ed efficacemente, la DelCG ha dunque ripreso l'inchiesta che il governo aveva affidato all'ex giudice federale Niklaus Oberholzer. Quest'ultimo continuerà il suo lavoro sotto la guida della delegazione. La delegazione è convinta che in questo modo si potrà giungere a un rapido chiarimento di tutti i fatti in questione.