Il Consiglio federale dà un giro di vite alle misure per evitare il contagio.
Per sostenere l'economia svizzera il Governo ha inoltre stanziato altri 32 miliardi di franchi. L'obiettivo evitare il più possibile i casi di precarietà e sostenere le persone e i settori colpiti».
BERNA - «D'ora in poi gli assembramenti di oltre cinque persone sono vietati». Le raccomandazioni concernenti l'igiene e il distanziamento sociale diventano poi obbligatorie: i datori di lavoro dell'edilizia e dell'industria sono obbligati a rispettarle. Le aziende che non lo faranno potranno essere chiuse.
Il Governo «esorta» inoltre la popolazione a restare a casa, in particolare le persone malate o che hanno più di 65 anni. Raccomanda di uscire soltanto se si deve andare a lavorare o per recarsi dal medico, in farmacia, a fare la spesa oppure per aiutare qualcuno.
Lo scopo di tutte le misure fin qui adottate è proteggere le persone particolarmente a rischio. Occorre inoltre evitare di sovraccaricare ulteriormente le unità di cure intensive negli ospedali. Queste misure - precisa il Consigliere federale Alain Berset - non «vengono ancora rispettate in modo sufficientemente rigoroso». Da qui il motivo di vietare gli assembramenti di oltre cinque persone negli spazi pubblici, sentieri e parchi compresi. In caso di non rispetto la polizia può infliggere una multa di 100 franchi. «Non possiamo più tergiversare», esorta Berset. «Dobbiamo proteggere noi stessi e gli altri. Giovani e anziani. Siamo tutti sulla stessa barca. Se possibile state a casa. Questo è un momento molto importante per il nostro Paese. Dobbiamo fare un passo in avanti tutti nella stessa direzione. Alla fine non è il coprifuoco a proteggerci, ma il nostro comportamento».
42 miliardi per aiutare l'economia - L'epidemia di coronavirus segnerà indelebilmente il nostro Paese. Sia dall'ambito sanitario e sociale, che da quello economico. Molte piccole-medio imprese e molti indipendenti rischiano di non poter più aprire. Il Consiglio federale - venerdì scorso - aveva stanziato i primi 10 miliardi di franchi per mitigare le conseguenze della pandemia. Una settimana dopo il Governo ha deciso di stanziare altri 32 miliardi di franchi soprattutto per sostenere i lavoratori indipendenti. «Questa cifra, oltre ai 10 deliberati, voglio aiutare un'economia messa soqquadro dall'epidemia di coronavirus. Abbiamo i mezzi per farlo e perciò abbiamo deciso di agire per preservare l'occupazione, garantire gli stipendi e sostenere i lavoratori indipendenti di fronte al coronavirus», precisa il Ministro delle finanze Ueli Maurer.
«Nessuna lungaggine» - Un'economia elvetica che - come preventivato mercoledì dagli specialisti di Credit Suisse e confermato ieri dalla SECO - dovrebbe soffrire di un breve periodo di recessione con il prodotto interno lordo che potrebbe calare dello 0.5%. Anche il numero dei disoccupati salirà inevitabilmente per colpa della pandemia: La Seco prevede infatti un aumento di 0.5 punti percentuali (dal 2.3% al 2.8%). La Delegazione delle finanze si ritroverà lunedì prossimo per esaminare questo «ampio» pacchetto di aiuti il cui obiettivo «è evitare il più possibile i casi di precarietà e sostenere le persone e i settori colpiti con un’azione tempestiva e mirata, senza lungaggini burocratiche». Parmelin ha precisato che la nostra economia per ora viaggia all'80% delle proprie capacità: «E dobbiamo cercare di mantenere questa percentuale. Ringraziamo la popolazione per le tante idee innovative».
«Andate in banca, ricevete i soldi» - Il pacchetto per sostenere le piccole-medio imprese inietterà 20 miliardi: «Noi come Confederazione facciamo da garante con le banche», ha precisato ancora Maurer. «Tutti coloro che hanno problemi finanziari riceveranno il denaro giovedì prossimo». Per il Ministro delle finanze infatti la mancanza di liquidità è il problema maggiore per molte aziende. «Chi ha bisogno di un credito potrà andare in banca e uscire con mezzo milione di franchi. La banca paga, il Governo garantisce». Per i crediti di oltre 500'000 franchi, la garanzia è assicurata per una quota del 15% dalla banca e dell'85% dalla Confederazione. «Gli istituti di credito sono d'accordo, ha assicurato Maurer - e gli interessi saranno molto bassi».
Giro di vite sui cantieri - Sul fronte dell'edilizia, i cantieri possono rimanere aperti, ma i datori di lavoro sono obbligati a rispettare le raccomandazioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica concernenti l'igiene e il distanziamento sociale. Ciò significa in particolare limitare il numero delle persone presenti nei cantieri o nelle aziende e ad adeguare l'organizzazione del lavoro. I datori di lavoro devono inoltre evitare gli assembramenti di oltre cinque persone nei locali per la pausa e nelle mense. Ai cantoni viene data la facoltà di chiudere singoli cantieri o aziende che non rispettano gli obblighi.
Protezione civile - Per fornire appoggio alle autorità civile, oltre che all'esercito interverrà anche la protezione civile. Il governo ha messo a disposizione dei Cantoni un contingente di al massimo 850'000 giorni di servizio.
D'intesa con il servizio d'appoggio dell'esercito, il contingente è limitato fino alla fine di luglio. Le decisioni concernenti gli incarichi concreti, la convocazione dei militi a livello operativo e lo svolgimento degli interventi rimangono di competenza dei Cantoni.
L'idea è di supportare in particolare la sanità pubblica e gli istituti di cura nell'assistere gli anziani e le persone bisognose di cure durante i trattamenti ambulatoriali, nella distribuzione dei pasti o nel fornire servizi di trasporto. La protezione civile assumerà inoltre compiti di soccorso e assistenza e fornirà appoggio nell'ambito della logistica.