WWF, Pro Natura, Greenpeace e ATA hanno 680'000 membri e incassano oltre 100 milioni di franchi all'anno.
WWF da sola dispone di entrate per 46 milioni, ovvero il doppio di quelle dell'Unione Svizzera dei Contadini. Il presidente Markus Ritter: «Hanno troppi soldi».
ZURIGO - Le organizzazioni ambientaliste sono diventate una lobby potente e finanziariamente assai ben attrezzata: lo afferma la NZZ am Sonntag, secondo cui l'accresciuta forza permette loro di mostrare i muscoli, lanciando referendum e iniziative, nonché ad esempio prendendo di mira con una dura campagna l'Unione svizzera dei contadini (USC).
Da soli i quattro grandi organismi WWF, Pro Natura, Greenpeace e Associazione traffico e ambiente (ATA) hanno 680'000 membri e incassano oltre 100 milioni di franchi all'anno, la gran parte dalle quote associative, dalle donazioni e da altri lasciti, spiega il domenicale.
Il WWF dispone di entrate per quasi 46 milioni, vale a dire il doppio della federazione delle imprese svizzere Economiesuisse o dell'USC. «Le organizzazioni ambientaliste hanno troppi soldi», sostiene il presidente Markus Ritter, in dichiarazioni riportate dal settimanale.
La forza delle organizzazioni sta anche però nella loro capacità di cooperare. «Negli ultimi anni le associazioni ambientaliste sono diventate più professionali, sia in termini di organizzazione, che di presentazione, come pure nella raccolta di fondi», spiega alla NZZ am Sonntag lo storico Ueli Haefeli, specialista di storia della politica ambientale elvetica.