Il Consiglio nazionale ha bocciato la soluzione elaborata dagli Stati sul finanziamento dei partiti.
Il controprogetto era inviso, per motivi differenti, sia a destra che a sinistra. Netto il responso: 168 voti contrari e solo 18 favorevoli.
BERNA - Il Consiglio nazionale ha bocciato il controprogetto indiretto, elaborato dalla Commissione delle istituzioni politiche degli Stati, all'iniziativa popolare "Per più trasparenza nel finanziamento della politica". Netto il responso: 168 voti contrari contro 18 favorevoli e nove astensioni.
L'iniziativa sulla trasparenza, che potrebbe dunque essere presentata al popolo senza controprogetto, vuole costringere i partiti a comunicare ogni anno bilancio e conti, così come l'origine delle donazioni superiori ai 10'000 franchi. Nelle intenzioni dei promotori, pure privati e comitati che spendono oltre 100'000 franchi per una campagna dovrebbero annunciare il budget e i versamenti più generosi incassati.
Oggi in aula, la versione della commissione degli Stati, già di per sé meno esigente, è stata ulteriormente indebolita. Ciò ha portato al naufragio del controprogetto, respinto nella sua forma finale da entrambi gli schieramenti, pur se per ragioni agli antipodi. Il no è dunque arrivato sia dalla sinistra, che si è battuta per una maggiore trasparenza della politica ma è rimasta delusa dalle modifiche apportate, sia da chi, UDC in testa, si era invece mostrato scettico sull'insieme sin dalle prima battute, parlando di un assurdo e inutile mostro burocratico.