In 130 anni sono state solo 22 le iniziative popolari accettate, il 10% di quelle su cui si è andati a votare.
L'ultima è stata quella per vietare ai pedofili di lavorare a contatto con i bambini (maggio 2014), la penultima la tanto discussa iniziativa contro l'immigrazione di massa (febbraio 2014).
BERNA - Rimangono 22, anche dopo questo fine settimana, le iniziative popolari accolte negli ormai quasi 130 anni di esistenza di questo strumento di democrazia diretta. Da sei anni il popolo non dice più sì.
Dal 1891 sono state lanciate 481 proposte di modifica costituzionale, di cui 345 riuscite. Su 219 di esse si è andato a votare: 197 testi (il 90%) non hanno ottenuto l'avallo di popolo e cantoni.
Delle 22 iniziative accolte, 10 sono state approvate negli ultimi 20 anni, l'ultima ("affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli") però solo il 18 maggio 2014. La penultima iniziativa iscritta nella Costituzione è stata quella UDC contro l'immigrazione di massa, che tanto ha fatto discutere per la sua applicazione: è stata approvata il 9 febbraio 2014.
Oggi - ricordiamo - si votava su due altre iniziative, quella per imprese responsabili, accolta dal popolo ma respinta dai cantoni, e quella per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico, il cui esisto negativo è stato più netto.
Popolo e Cantoni in disaccordo, una rarità - Sì del popolo, no dei cantoni: una combinazione non comune nella democrazia diretta elvetica, che si è verificata solo in 10 sui 637 oggetti che necessitavano della doppia maggioranza.
L'ultima volta che è accaduto risale al 2013, quando il decreto federale sulla politica famigliare - che cambiava la Costituzione - venne accolto dai 54% dei votanti, ma respinto (15 a 11) dai cantoni. La penultima è del 1994, con il referendum obbligatorio sulla naturalizzazione facilitata. La terzultima, nel 1983, riguardava l'articolo sull'energia. Le altre occasioni risalgono a tempi più lontani.