Svoltasi negli ultimi quattro giorni, la Sessione dei giovani ha dato alcune idee ai politici più navigati.
Eccone alcune: «Proibire i voli interni in Svizzera entro il 2030, integrare una formazione obbligatoria in sviluppo sostenibile nel curriculum scolastico e garantire una piazza finanziaria con soli investimenti sostenibili».
BERNA - Mentre i leader mondiali si sono incontrati alla COP26 a Glasgow, 246 giovani si sono incontrati a Berna durante quattro giorni per discutere le visioni per un futuro sostenibile, in particolare per combattere il riscaldamento globale. Lo scopo? «Vogliamo mostrare a un Parlamento timido sulla protezione del clima che le soluzioni esistono e che possono essere messe in atto», sottolineano i giovani che divisi in diversi gruppi tematici, hanno lavorato su diversi temi, aventi lo sviluppo sostenibile come filo conduttore.
E le tavole rotonde hanno sortito diverse idee. Come quelle di «proibire i voli interni in Svizzera entro il 2030, integrare una formazione obbligatoria in sviluppo sostenibile nel curriculum scolastico e garantire una piazza finanziaria con soli investimenti sostenibili». Ma non solo. Perché gli obiettivi fondamentali dei giovani sono quelli di «cooperare a livello internazionale per creare una tassonomia per misurare la sostenibilità, abbandonare i combustibili fossili, prendere provvedimenti nella direzione di un’economia circolare, o imporre salari e condizioni di lavoro equi come criterio imperativo per i partner delle imprese svizzere». Tutte soluzioni, queste, votate dal plenum e consegnate al presidente del Consiglio nazionale Andreas Aebi nell'ambito del 30° anniversario dell'evento. Esperti di varie organizzazioni così come parecchi parlamentari hanno aiutato i partecipanti a creare visioni e proposte concrete e realizzabili.
«La sostenibilità, una questione esistenziale per i giovani» - Nella giornata di ieri, il presidente della Confederazione ha accolto i 246 giovani della Sessione nella sala del Consiglio Nazionale e ha risposto ad alcune loro domande. Guy Parmelin ha parlato della «forza del compromesso», sottolineando l'importanza della sostenibilità: «Molti di voi hanno probabilmente partecipato agli attuali movimenti giovanili e discusso del riscaldamento globale. Questa è una questione esistenziale per voi, perché si tratta del vostro futuro. Siete ansiosi di agire».
La Sessione di quest'anno è stata caratterizzata dalla visita di giovani provenienti da tutta Europa, i quali hanno potuto scoprire il sistema politico svizzero e partecipare all'elaborazione di visioni.