Minsk è considerata complice della Russia per la guerra e le violazioni al diritto internazionale in Ucraina.
Le nuove misure andranno a toccare il settore commerciale e quello finanziario, tenendo comunque conto delle attività umanitarie.
BERNA - Il Consiglio federale ha deciso d'inasprire le sanzioni contro la Bielorussia, seguendo l'esempio dell'Unione europea che aveva già compiuto questo passo il 2 e il 9 marzo. Il Governo di Minsk è infatti ritenuto «corresponsabile» delle violazioni al diritto internazionale commesse dalla Russia in Ucraina.
Le nuove misure volute da Berna, che entreranno in vigore alle 12.00 di oggi, andranno a toccare il settore commerciale e quello finanziario, tenendo comunque conto delle attività umanitarie (i provvedimenti nel dettaglio sono consultabili qui).
Divieti nell'export - Tra le maggiori novità vi è il divieto di esportazione in Bielorussia di tutti i beni a duplice impiego (civile o militare), a prescindere dallo scopo o dal destinatario finale. Viene inoltre vietata la vendita di determinati macchinari e di beni per il rafforzamento militare e tecnologico o per lo sviluppo del settore della difesa e della sicurezza. Non sarà inoltre più permesso fornire assistenza tecnica, servizi d'intermediazione né mezzi finanziari.
E nell'import - Berna ha inoltre ampliato i divieti d'importazione nei confronti di Minsk, che ora includono anche i prodotti del legno e della gomma, ferro, acciaio e cemento.
Provvedimenti finanziari - La nuova ordinanza impedisce pure di fornire finanziamenti pubblici o assistenza finanziaria pubblica per gli scambi commerciali o gli investimenti nel Paese di Lukashenko. Altri provvedimenti in ambito finanziario concernono titoli di credito, mutui e l’accettazione di depositi. Le transazioni con la Banca centrale bielorussa non sono più consentite. Il Consiglio federale ha anche pubblicato un elenco delle banche escluse dal sistema di messaggistica internazionale SWIFT.