Con 99 voti contro 90, la Camera bassa ha sconfessato nuovamente la sua Commissione delle istituzioni politiche.
Fra i sostenitori del progetto c'è anche Greta Gysin, che ha sottolineato: «Le rughe non sono una garanzia di qualità». I contrari, invece, vedono male una distinzione fra maggiore età politica e civile.
BERNA - Il Consiglio nazionale non demorde: per la seconda volta ha sconfessato la sua Commissione delle istituzioni politiche (CIP-N) e ribadito, con 99 voti contro 90 e 3 astenuti, che il diritto di voto va abbassato a 16 anni. La CIP-N dovrà ora preparare un progetto di modifica della Costituzione per attuare l'iniziativa parlamentare di Sibel Arslan (Verdi/BS) che chiede appunto di ridurre di due anni il diritto di voto.
I giovani rappresentano la categoria più interessata dalle decisioni politiche, per questo motivo occorre che il loro coinvolgimento politico inizi precocemente. La proposta permetterebbe anche di abbassare l'età media dei votanti che si attesta attualmente a quasi 60 anni. Insomma, come riassunto da Greta Gysin (Verdi/TI), «le rughe non sono una garanzia di qualità».
Jean-Luc Addor (UDC/VS), a nome della CIP-N, ha chiesto - invano - di bocciare la proposta anche perché i Cantoni sono prevalentemente contrari alla proposta di abbassare l'età di voto a 16 anni. Altro motivo invocato: non si dovrebbe applicare una distinzione fra maggiore età politica e civile. Si creerebbe infatti conflitto tra diritti e doveri: «risulterebbe difficile spiegare perché un sedicenne non possa prendere autonomamente decisioni che lo riguardano personalmente, ma possa esprimersi su questioni che riguardano l'intera collettività», ha sostenuto il vallesano.
L'atto parlamentare Arslan, che chiede una modifica della Costituzione federale, era stato approvato dal Nazionale nel settembre 2020 con 98 voti contro 85 e 2 astenuti. La Commissione delle istituzioni politiche degli Stati aveva dato il suo benestare nel febbraio dell'anno seguente con 7 voti a 6.
Il passo successivo avrebbe dovuto essere l'elaborazione di un disegno di legge da parte della CIP-N, che però ha chiesto l'abbandono della riforma. Abbandono respinto oggi del Consiglio nazionale. La commissione dovrà quindi rimettersi al lavoro.
In Svizzera, oggi i 16enni possono votare solo nel canton Glarona (a livello comunale e cantonale). Anche qui il diritto di eleggibilità è però rimasto a 18 anni. Tra i nostri vicini, i 16enni possono votare in Austria e in alcuni Länder tedeschi. In Francia si ottiene il diritto di voto a 18 anni, così come in Italia, dove però si deve avere 25 anni per partecipare alle elezioni del Senato.