Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in agosto si recherà a New York per discutere sulle armi nucleari
BERNA - La guerra in Ucraina ha contribuito a riaccendere il dibattito sulle armi atomiche. Per evitare un altro conflitto nucleare, 191 stati hanno firmato nel 1968 un Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). Dal primo al 26 agosto Ignazio Cassis si recherà a New York per discutere del ruolo che avrà la Svizzera nel disarmo nucleare.
Ogni cinque anni gli Stati che hanno sottoscritto il trattato si riuniscono per verificare l'attuazione e il rispetto del TNP, che "costituisce la base per il disarmo nucleare a livello mondiale", spiega oggi in un comunicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Attualmente il disarmo degli arsenali nucleari risulta difficile ed è in stallo. Inoltre, il contesto internazionale è reso ancora più complicato dall'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina.
Il trattato si fonda su tre pilastri: il divieto per le cinque potenze nucleari ufficiali - Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia - di trasferire armi nucleari, e per gli altri Stati firmatari di sviluppare, produrre o procurarsi questo tipo di armi; lo smantellamento degli arsenali atomici esistenti (le cinque nazioni coinvolte sarebbero ancora dotate di 13'000 armi del genere) e infine il diritto all'uso pacifico dell'energia nucleare per tutti gli Stati firmatari, ricorda il DFAE.