Una ventina di persone si è riunita sulla piazza della stazione sotto una croce nera
BERNA - Con una "cerimonia di lutto" gli oppositori ai jet da combattimento hanno manifestato oggi a Berna contro il «mancato rispetto dei diritti democratici». Il motivo del malcontento è la firma del contratto di acquisto degli F-35 da parte del Consiglio federale.
Partito socialista, Verdi e Gruppo per una Svizzera senza esercito (GssE) hanno comunicato martedì che ritirano la loro iniziativa popolare "Stop F-35" a causa della firma del contratto annunciata alla viglia. I promotori hanno spiegato di non volersi prestare per una «pseudo-votazione» che, vista la sua mancanza di effetti, equivarrebbe a «una farsa democratica».
L'alleanza ha quindi invitato la popolazione a una «cerimonia di lutto» oggi a Berna per «dire addio alla democrazia». Circa 20 persone si sono riunite sulla piazza della stazione sotto una croce nera con la scritta "RIP Democracy" ("Riposa in pace, democrazia"). I passanti potevano accendere una candela sulla «tomba della democrazia».
Con la manifestazione, l'alleanza ha voluto dimostrare al Consiglio federale e al parlamento che «non accetterà semplicemente il disprezzo per i diritti democratici, né ora né in futuro». Sono inoltre sempre convinti che l'F-35 rappresenti un grande rischio.
La Svizzera acquista 36 jet da combattimento per complessivamente 6,035 miliardi di franchi. Gli aerei statunitensi saranno consegnati dal 2027 al 2030 e sostituiranno l'attuale flotta di F/A-18 Hornet e F-5 Tiger. Le Camere federali hanno approvato il credito d'impegno il 15 settembre.
Gli aventi diritto di voto avevano accolto di stretta misura l'acquisto di nuovi aerei da combattimento nel settembre 2020. All'epoca, tuttavia, non si sapeva ancora quale tipo di velivolo sarebbe stato comprato.