A otto giorni dal suo addio al Governo, l'ex Consigliere federale critica i vertici democentristi. «Persa l'immagine vincente del 2015».
Nel mirino delle critiche anche l'attuale presidente Marco Chiesa, che però smorza i toni. «Accuse che si ripropongono continuamente».
BERNA - A otto giorni dalla sua uscita di scena dalla stanza dei bottoni di Berna, Ueli Maurer ha nuovamente indossato i panni del politico, attaccando i vertici del proprio partito durante una riunione svoltasi a Horn (TG). «L'UDC è in un vicolo cieco, bisogna essere onesti», ha sottolineato l'ex Consigliere federale davanti a un centinaio di persone, precisando che il partito ha perso «l'immagine vincente» che aveva costruito fino al 2015.
Per Maurer, infatti, l'UDC naviga a vista. «Il partito - precisa sulle colonne della NZZ am Sonntag - ha fatto troppo poco». Nel mirino dello zurighese, che secondo il domenicale si starebbe già profilando come leader del partito, vi è in particolare la «scarsa programmazione» avuta negli ultimi sette anni. Una critica che chiama in causa - indirettamente - l'ex presidente (e suo successore in Consiglio federale) Albert Rösti e l'attuale numero uno dei democentristi, il ticinese Marco Chiesa.
Lo stesso Chiesa, però, getta acqua sul fuoco. «Queste accuse si ripropongono continuamente», ha precisato alla NZZ, ricordando che fatti analoghi «erano già accaduti ai miei predecessori» e promettendo che farà «di tutto» per garantire una vittoria democentrista alle prossime elezioni federali. Per quanto riguarda il "vicolo cieco" di Maurer, Chiesa precisa che «le nostre soluzioni sono le soluzioni delle persone», portando l'esempio della crisi migratoria. «Gli svizzeri in questo ambito hanno accettato alle urne le nostre iniziative (immigrazione di massa e l'espulsione dei criminali stranieri). Eppure i sabotatori antidemocratici presenti in Parlamento e nei tribunali si rifiutano di far applicare la legge». Il presidente dell'UDC conclude il proprio intervento sul domenicale chiedendo alla nuova responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia Elisabeth Baume-Schneider di far applicare le leggi, rispettando il volere del popolo svizzero.