Una mozione vuole impedire che Cantoni e Comuni siano privati di entrate importanti in caso di trasferimento
BERNA - Per evitare che Cantoni e Comuni, in seguito a una vincita alla lotteria, siano privati di entrate importanti, il fortunato contribuente andrebbero tassato dove viveva al momento di giocare la schedina vincente.
Oggi può capitare, ha spiegato in aula l'autore della mozione approvata a larga maggioranza, il "senatore" Roberto Zanetti (PS/SO), che un contribuente che vince a una lotteria il 2 gennaio di un determinato anno e il 30 dicembre dello stesso anno si trasferisce in un altro Cantone, la vincita venga tassata nel nuovo luogo di domicilio.
Nei casi più eclatanti, secondo Zanetti, questa situazione può causare perdite fiscali che ammontano ad alcune decine di milioni di franchi svizzeri, benché per 364 giorni si sia usufruito dell’infrastruttura e dei servizi di quest’ultimo Cantone (compreso il Comune).
Per questo motivo, a detta dell'autore della mozione, sostenuta in aula anche dalla la "ministra" delle finanze Karin Keller-Sutter, va modificata la legge sull’armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni.
Stando al consigliere agli Stati, la situazione attuale si spiega per ragioni storiche. Quando la normativa in vigore è stata approvata dal parlamento nel 1990, le vincite milionarie alle lotterie erano rarissime e ammontavano tutt’al più a qualche milione.
Per ciascun livello statale, ossia Comune, Cantone e Confederazione, le entrate fiscali derivanti si aggiravano, nella migliore delle ipotesi, su alcune centinaia di migliaia di franchi svizzeri. Rispetto a oggi, all'epoca sensazionali jackpot con poste di decine di milioni non erano ancora possibili. Il dossier va al Nazionale.