A dirlo Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzera che richiedono una correzione nel 2024.
BERNA - La decisione del Consiglio federale di adottare l'ordinanza sulla caccia non piace proprio a tutti. Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzera in un comunicato stampa sostengono che «Così come è stata adottata dal Consiglio federale è contraria a qualsiasi logica».
«La dura critica al Consiglio federale, condivisa dagli ambienti forestali, si riferisce in particolare alla possibilità di fissare in modo del tutto arbitrario i valori soglia concernenti la quantità di branchi presenti in Svizzera. Anche seguito alle spiegazioni del consigliere federale Rösti, questi valori soglia sono da considerarsi arbitrari e privi di basi scientifiche», hanno scritto nella nota diffusa.
Ora tutto è in mano ai Cantoni
«Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzera si aspettano che i Cantoni agiscano, come finora, su una base di competenza, equilibrio e proporzionalità. La nuova Legge sulla caccia e la nuova possibilità di regolazione proattiva in caso di danno o pericolo imminente attribuiscono ai Cantoni un ulteriore margine di manovra nella gestione del lupo. Interventi mirati e tempestivi contro i branchi particolarmente dannosi possono effettivamente portare a una diminuzione dei danni».
«Protezione delle greggi esigibile e imprescindibile»
«Nel 2023, nonostante nei Cantoni in cui è presente il lupo il numero di ovini e caprini in estivazione sia aumentato e sebbene la popolazione di lupi sia cresciuta, la quantità di capi predati è diminuita significativamente. Una gestione proporzionata della presenza del lupo è una sfida impegnativa per tutte le parti coinvolte, ma è fattibile. L’Ordinanza del Consiglio federale è in contrasto con tutto questo e dovrà essere urgentemente corretta con la procedura di consultazione ordinaria che si terrà nel 2024», concludono.