«Sembra che non voglia risolvere il problema». Consegnate 15mila firme per intensificare i controlli alla frontiera.
BERNA - Il gruppo parlamentare dell'UDC Svizzera ha incontrato questo sabato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider per fare il punto sulla situazione riguardo ai richiedenti l'asilo. In un comunicato diffuso il partito ha fatto sapere che l'incontro è stato a loro dire «deludente: invece di porre fine al caos dell'asilo, la consigliera federale Baume-Schneider non risolve affatto il problema e lo fa a spese dei Cantoni, dei Comuni e del popolo svizzero». Il presidente del gruppo parlamentare Thomas Aeschi ha consegnato a Baume-Schneider una petizione con oltre 15.000 firme per chiedere l'introduzione immediata di controlli alle frontiere e la fine del caos dell'asilo.
Al meeting erano presenti i consiglieri nazionali Nicolas Kolly (FR), Thomas Knutti (BE), Monika Rüegger (OW), Marcel Dettling (SZ), Yvan Pahud (VD) e Michael Götte (SG) che hanno descritto «l'intollerabile situazione nei loro cantoni, dove si verificano quasi quotidianamente molestie e persino stupri». Sono stati ripresi recenti fatti cronaca: «A Zurigo, un afgano ha violentato una jogger in pieno giorno, o in Ticino, dove due algerini hanno abusato sessualmente di una minorenne nella toilette di un treno. Furti e rapine sono all'ordine del giorno, così come risse e altri atti di violenza; la polizia deve regolarmente intervenire nei centri di accoglienza per richiedenti asilo, come dimostra l'esempio di Glaubenberg (OW)». Oltre a questa tematica, i consiglieri nazionali hanno parlato anche di «scuole sovraffollate, di cure dentistiche gratuite e della perdita di fiducia della popolazione svizzera: si ha la sensazione che i responsabili di questa miseria non vogliano risolvere questi problemi».
«Più controlli alle frontiere»
Baume-Schneider, scrivono, «non ha contestato la necessità di una riforma nel settore dell'asilo. Ma poiché la Svizzera è vincolata da accordi internazionali e dalla Convenzione sullo status dei rifugiati, non è giuridicamente possibile, ad esempio, trasferire le procedure di asilo in un altro Paese. Questo nonostante il fatto che altri Paesi europei e persino l'UE vogliano fare lo stesso».
Il Gruppo UDC conclude la nota stampa sostenendo che la consigliera federale «non vuole affrontare il problema alla radice» e chiede «l'immediata introduzione di controlli alle frontiere, l'espulsione dei migranti illegali (richiedenti asilo), l'esternalizzazione delle procedure di asilo, la fine delle prestazioni in denaro per i richiedenti asilo e la fine dell'asilo per i migranti che arrivano in Svizzera da Paesi terzi sicuri».