Elisabeth Baume-Schneider: «Mi rallegro di assumere la responsabilità del Dipartimento dell'interno»
BERNA - Elisabeth Baume-Schneider ha sorpreso tutti oggi assumendo la direzione del Dipartimento federale dell'interno (DFI) lasciato libero da Alain Berset. La socialista è rimasta un solo anno a capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), che è stato assunto dal neoeletto Beat Jans. Non ci sono stati cambiamenti negli altri dipartimenti.
«Mi rallegro di assumere la responsabilità del Dipartimento dell'interno e di mettere il mio know-how e la mia energia a servizio del settore sociale, della sanità e della cultura», ha dichiarato Baume-Schneider su X . Il DFGP «sarà certamente in buone mani» con Jans.
La nuova ministra dell'interno sarà presto confrontata a diverse accese campagne per votazioni federali: il 3 marzo andranno alle urne sia l'iniziativa sulle pensioni dei Giovani Liberali che quella della sinistra per una tredicesima rendita AVS. Più avanti nell'anno saranno sottoposte al voto popolare l'iniziativa per premi di cassa malattia meno onerosi del PS, l'iniziativa per un freno ai costi dell'Alleanza del Centro e l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica". Dovrà poi affrontare il referendum sulla riforma del secondo pilastro della previdenza professionale (LPP). Nel caso della riforma della LPP, della tredicesima rendita AVS e dell'iniziativa per lo sgravio dei premi di cassa malattia, la nuova responsabile del DFI dovrà andare contro il suo stesso partito.
Ma anche per quel che riguarda altri dossier la giurassiana avrà un bel po' da fare: nel dossier della sanità, ad esempio, ci si concentrerà sull'attuazione dell'iniziativa sulle cure infermieristiche, sulla stesura della revisione della legge sulle epidemie e sull'offensiva della digitalizzazione. Elisabeth Baume-Schneider ha ereditato anche la spinosa questione della nuova tariffa medica che dovrà sostituire il Tarmed per le cure ambulatoriali tariffe mediche su cui da anni si danno battaglia assicuratori, ospedali e medici.
Occasione per ricominciare
L'ultimo a cambiare dicastero dopo un periodo di tempo relativamente breve è stato Didier Burkhalter del PLR che è stato ministro dell'interno dall'autunno 2009 al 2011, poi è passato al Dipartimento degli affari esteri e vi è rimasto fino alle dimissioni.
In un'intervista rilasciata a Keystone-ATS, il politologo Nenad Stojanović ritiene che questo cambiamento sia un'occasione per la socialista di ricominciare da capo dopo un inizio fallimentare. «Baume-Schneider ha avuto difficoltà a far passare le sue proposte sull'asilo all'interno del governo», osserva Stojanovic.
Migrazione e asilo
Ora toccherà a Jans occuparsi del difficile dossier dell'asilo, per il quale la Baume-Schneider era stata parecchio criticata. UDC e PLR chiedono di fare marcia indietro sulle nuove norme che facilitano l'ottenimento dell'asilo in Svizzera da parte delle donne afghane. La prossima settimana è prevista una sessione straordinaria.
Il presidente del partito dei Verdi Balthasar Glättli afferma di avere fiducia in Beat Jans per la gestione della questione dell'asilo. In qualità di presidente del governo di Basilea Città, Jans conosce le opportunità e le sfide della migrazione, nonché gli spazi vitali ed economici che attraversano i confini nazionali», ha scritto su X.
Beat Jans è il terzo capo del DFJP in tre anni: la PLR Karin Keller-Sutter lo ha guidato dal 2019 al 2022, prima di passare il testimone a Elisabeth Baume-Schneider all'inizio di quest'anno.
Status quo per gli altri
Gli altri ministri si tengono i loro rispettivi dipartimenti. Ignazio Cassis continuerà a dirigere il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), carica che occupa dalla sua entrata in governo nel 2017.
Guy Parmelin resta al Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR, dal 2019), Viola Amherd al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS, dal 2019), Karin Keller-Sutter al Dipartimento federale delle finanze (DFF, da inizio anno), Albert Rösti al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC, pure da inizio anno).
Il Consiglio federale - si legge nella nota - confermerà ufficialmente la ripartizione dei dipartimenti nella sua seduta del 10 gennaio ed «è lieto di continuare il suo lavoro nella nuova composizione».