Per portare a casa il preventivo 2024 si punta a un compromesso per risolvere le tre principali divergenze tra le due Camere.
BERNA - L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) deve ricevere l'anno prossimo 10 milioni di franchi, il fondo per la politica regionale 12,5 e l'aumento delle spese per l'esercito va spalmato su un periodo più lungo. È la proposta della Conferenza di conciliazione chiamata in causa per trovare un compromesso sulle tre principali divergenze che dividono le due camere in merito al preventivo 2024 della Confederazione.
Per quel che concerne l'UNRWA, è stata scelta la versione difesa della Camera dei cantoni - 10 milioni di franchi, in un primo tempo i "senatori" ne volevano 20 -, ha indicato alla stampa di Palazzo federale Johanna Gapany (PLR/FR) membro della commissione delle finanze degli Stati (CdF-S).
Il versamento è però subordinato a una condizione: le competenti commissioni dovranno essere informate sull'impiego dei soldi, che dovranno esclusivamente andare a beneficio della società civile, ha aggiunto Gapany. I fondi saranno inoltre liberati a rate, ha precisato la presidente della Commissione delle finanze del Nazionale (CdF-N) Sarah Wyss (PS/BS).
La Conferenza di conciliazione ha sposato la versione degli Stati anche per quel che concerne il versamento al fondo per la politica regionale. I "senatori", dopo aver inizialmente domandato il versamento di 25 milioni, in segno di compromesso ne avevano chiesti solo 12,5. Il Nazionale ha invece sempre voluto sopprimere il versamento per il 2024.
L'ultima divergenza riguardante il preventivo concerne il versamento nel Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF). Si tratta però di una differenza che può essere definita «tecnica»: per rispettare i vincoli del freno all'indebitamento i due rami del Parlamento si sono detti d'accordo nel voler tagliare i fondi destinati al FIF, restava solo da determinarne l'ammontare.
Considerati i 10 milioni all'UNRWA e i 15 al fondo per la politica regionale, il FIF riceverà quindi 5,930 miliardi. Il governo nel suo messaggio ne chiedeva 5,946.
Un altra divergenza esiste nel piano finanziario 2025-2027, documento esaminato congiuntamente al preventivo, e concerne i fondi destinati all'esercito. Gli Stati vorrebbero aumentare le spese destinate alle forze armate a una quota dell'1% del PIL entro il 2030. Consiglio federale e nazionale vogliono invece spalmare l'incremento su più anni, fino al 2035.
Con 17 voti contro 9, la Conferenza di conciliazione ha seguito la versione fin qui difesa dalla Camera del popolo. «Aumentare i fondi entro il 2030 non è opportuno per ragioni di politica finanziaria», ha sostenuto Sarah Wyss.
Domani toccherà a Consiglio nazionale e degli Stati decidere se sostenere o meno le proposte uscite dalla Conferenza di conciliazione. In caso di rifiuto sarà l'importo più basso a prevalere.
Non ci sarebbe così alcun versamento all'UNRWA, almeno teoricamente: se la proposta della Conferenza di conciliazione dovesse venir bocciata caderebbe infatti anche il decreto federale che precisa dove vanno effettuati i tagli. Tale decreto precisa però anche altre cose, come il fatto che i 6 milioni supplementari stanziati nel settore agricolo vanno alla promozione del vino. Se le condizioni dovessero cadere, i 6 milioni resterebbero, ma non andrebbero automaticamente là dove il parlamento vorrebbe, ha ricordato Johanna Gapany.