Lo ha detto Guy Parmelin in una trasmissione alla radio romanda RTS.
BERNA - «Dall'inizio degli anni '90 abbiamo assistito a un'inflazione amministrativa", ha dichiarato il capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), Guy Parmelin intervistato alla trasmissione "Forum" della RTS.
Parmelin si è espresso per la prima volta dall'inizio delle proteste dei contadini in Europa e in Svizzera.
«C'è stato anche un periodo in cui i prezzi erano accettabili, ma ora stiamo sentendo sempre più la pressione dei costi in Europa e anche in Svizzera», ha proseguito. Il ministro democentrista non è quindi sorpreso dalle reazioni degli agricoltori.
Il vodese ritiene che l'onere amministrativo per i contadini debba essere alleggerito. Il consigliere federale ha, tuttavia, ricordato che «il motivo per cui ci sono così tanti regolamenti e documenti da compilare è che i pagamenti diretti vengono effettuati per le prestazioni rese».
Lo scorso dicembre, il Consiglio nazionale ha tacitamente adottato una mozione che chiede di ridurre gli oneri amministrativi degli agricoltori. Il testo mira a semplificare i regolamenti e le ordinanze che disciplinano i pagamenti diretti.
Nella sua risposta scritta, il Consiglio federale si è detto d'accordo con l'obiettivo della mozione. Il parlamento l'ha incaricato di presentare entro il 2027 la futura politica agricola dal 2030 (PA30+), con l'obiettivo di semplificare l'intero sistema. Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.
Prezzi da rivedere - Anche i prezzi devono essere ritoccati verso l'alto: «Se si paga 1 centesimo in più per ogni litro di latte, sono 34 milioni di franchi in più nelle tasche dei contadini», ha sottolineato Parmelin.
«Gli agricoltori hanno intrapreso una rivoluzione culturale. Hanno dovuto innovare, semplificare e razionalizzare», ha proseguito il consigliere federale. «Non sono sicuro che la stessa riflessione sia stata fatta per l'intera catena (dell'agro-alimentare, ndr.)».
«E invece di spremere continuamente gli agricoltori sul prezzo dei loro prodotti o di far ricadere tutti gli aumenti di prezzo sui consumatori, sono convinto che qualcosa debba cambiare a metà della catena», ha ancora sottolineato. La trasparenza sui margini potrebbe essere una strada da percorrere.